Il quartiere allagato: “A Longuelo rischi ignorati dal 2016”

Residenti e imprenditori del quartiere, il più colpito dall'acquazzone di mercoledì, sul piede di guerra: "Servono altre vasche di laminazione"

La reazione dei residenti: “Inascoltate le nostre preoccupazioni”

Giovedì 23 maggio, Longuelo si è svegliata tra detriti e acqua stagnante dopo l’ennesima alluvione che ha colpito il quartiere. I residenti e commercianti hanno trascorso la mattinata a ripulire garage, cantine e negozi, evidenziando i segni dell’acqua che ha raggiunto in alcuni punti oltre un metro di altezza. Lorenzo Pagnoni, residente in via Astino, racconta di come l’acqua abbia invaso il suo garage, nonostante l’uso delle pompe. Anche in via Mascagni, i vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per svuotare gli interrati delle case.

La denuncia del Comitato alluvionati di Longuelo

Il portavoce del “Comitato alluvionati di Longuelo”, Gigi Passera, esprime la frustrazione dei residenti: “Danni che saranno senza dubbio ingentissimi, ma quello che più ci preoccupa è il fatto che avevamo fatto presente i rischi rimanendo inascoltati”. Dopo l’alluvione del 2016, gli esperti avevano previsto la necessità di tre vasche di laminazione e la sistemazione del reticolo idrico, ma solo una vasca è stata realizzata.

Le aziende colpite: “Soluzioni inadeguate”

Aurora Minetti, titolare della “Puntogel” in via Longuelo, sottolinea come la vasca di laminazione costruita dopo il 2016 sia stata insufficiente. Il capannone della sua azienda è stato completamente allagato per la terza volta in otto anni. Un problema da risolvere a monte, afferma Minetti, suggerendo l’uso dell’area del parco Rita Levi Montalcini come grande vasca di laminazione. Nonostante i danni ingenti, Minetti ringrazia i dipendenti per il loro impegno che ha permesso all’azienda di rimanere operativa.

Anche la “Icis Spa” in via Aldo Moro a Mozzo ha subito gravi danni. Antonio Ratti, titolare dell’azienda cartotecnica, spiega che l’acqua ha raggiunto gli 80 centimetri in alcune zone del magazzino, danneggiando materie prime, macchinari e prodotti finiti. I dipendenti hanno esteso i turni per aiutare nelle operazioni di pulizia.

La risposta del Comune: cause e interventi futuri

Il Comune di Bergamo riconosce la gravità della situazione e spiega che l’allagamento di via Longuelo non è stato causato dai flussi provenienti da via Astino, come nel 2016, ma da un accumulo di acqua dovuto a grandine, foglie e alla straordinaria portata d’acqua proveniente da Mozzo e Curno. “Il quartiere risulta storicamente soggetto a fenomeni di allagamento per via delle rogge e della sua posizione altimetrica inferiore rispetto alle zone limitrofe”, precisano da Palazzo Frizzoni.

Le esigenze future: prevenire nuovi disastri

Il “Comitato alluvionati di Longuelo” chiede che siano finalmente realizzate le opere previste dagli studi tecnici. L’amarezza e la frustrazione dei residenti derivano dalla percezione di essere stati ignorati, nonostante le evidenti necessità di interventi strutturali. Il Comune dovrà impegnarsi a trovare soluzioni efficaci per prevenire ulteriori disastri, garantendo la sicurezza e la tranquillità dei cittadini.

L’alluvione di Longuelo mette in luce la necessità di interventi strutturali urgenti e adeguati per evitare il ripetersi di simili catastrofi, rispondendo alle giuste richieste di una comunità che ha subito troppo a lungo.

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