I risultati dell’autopsia sui due cigni trovati morti nel laghetto della Trucca prima di Ferragosto saranno disponibili entro la fine di questa settimana o all’inizio della prossima, come riferito dall’assessora al Verde Oriana Ruzzini. Tuttavia, dai primi esami condotti sulle carcasse degli animali dalla Polizia provinciale, è stato escluso che la causa dei decessi sia l’influenza aviaria, tranquillizzando così la popolazione sulla natura dell’evento.
Confermata la pulizia dell’acqua del laghetto, la Ruzzini ha spiegato che l’ipotesi più probabile è quella di un’infezione batterica che potrebbe essere stata trasmessa da un animale all’altro. Le condizioni ambientali, aggravate dalla siccità e dalle alte temperature, potrebbero aver favorito lo sviluppo di batteri in acqua stagnante. Tuttavia, secondo l’assessora, questi batteri non avrebbero contaminato l’acqua stessa, ma piuttosto un animale infetto potrebbe aver trasmesso l’infezione agli altri esemplari presenti nel laghetto.
La situazione critica causata dalla siccità e dalla scarsa ossigenazione dell’acqua ha certamente contribuito alla proliferazione dei batteri, ma non si tratta di un rischio per l’uomo o per altri animali che potrebbero venire a contatto con l’acqua. «Non essendo l’acqua né tossica né infestata, rassicuro che non c’è rischio né per l’uomo né per altri animali che possono andare ad abbeverarsi», ha dichiarato l’assessora, cercando di placare le preoccupazioni della comunità locale.
Rimane ora da attendere l’esito definitivo dell’autopsia per confermare la presenza di eventuali batteri responsabili della morte degli animali, un passo essenziale per comprendere pienamente le dinamiche dell’accaduto e prevenire futuri episodi simili.