Locatelli sul Covid: «Il lockdown ha salvato vite, ma non ne siamo usciti migliori»

L'ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico riflette sulla pandemia: «Italia più preparata, ma la sanità pubblica resta fragile»

Cinque anni dopo il picco della pandemia, l’Italia è più attrezzata per affrontare nuove emergenze sanitarie, ma persistono problemi strutturali come la carenza di personale medico, la fragilità della medicina territoriale e una spesa pubblica insufficiente. Il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità ed ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid, ripercorre quei momenti drammatici, sottolineando l’importanza delle misure adottate e il loro impatto sulla società.

L’eredità del Covid: un impatto ancora vivo

Per Locatelli, la pandemia ha segnato profondamente la coscienza collettiva. «L’impatto emotivo è ancora molto forte», afferma a L’Eco di Bergamo, ricordando le vite perse, soprattutto tra gli anziani e i più fragili. Alcune immagini di quei giorni rimangono indelebili: i camion militari carichi di bare a Bergamo, il Papa solo in Piazza San Pietro, il Presidente della Repubblica davanti all’Altare della Patria.

«Sono momenti scolpiti nella memoria collettiva», sottolinea il professore, evidenziando come la tragedia del Covid abbia suscitato solidarietà e sgomento in tutto il mondo.

Lockdown e strategie sanitarie: si poteva fare di più?

Sull’efficacia delle misure adottate, Locatelli è chiaro: «Il lockdown era necessario e ha salvato molte vite». L’Italia è stata tra le prime nazioni a fronteggiare il virus, diventando un riferimento per altre strategie globali. «Non avevamo vaccini, non avevamo farmaci e nessuna immunità: per questo il virus è stato così devastante», spiega l’esperto.

Alla domanda su eventuali errori nella gestione della crisi, Locatelli risponde: «Oggettivamente, era impossibile fare di più. Abbiamo fatto il massimo con le informazioni disponibili».

Sanità pubblica: cosa è cambiato e cosa resta da fare

Se da un lato l’Italia è oggi più preparata, dall’altro permangono nodi irrisolti. Locatelli evidenzia come la spesa pubblica per la sanità sia ancora insufficiente e come il potenziamento della medicina territoriale sia un obiettivo da raggiungere. Inoltre, resta ancora da concretizzare l’hub nazionale antipandemico, annunciato come una risorsa strategica per prevenire future crisi sanitarie.

Un monito per il futuro

L’esperienza del Covid ha lasciato insegnamenti fondamentali, ma non ha necessariamente reso la società più consapevole o solidale. «Non ne siamo usciti migliori», afferma Locatelli, mettendo in guardia dal rischio di dimenticare troppo in fretta la lezione della pandemia.

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