Muoversi a Bergamo: tra sfida alle auto e sogni di città sostenibile

La mobilità leggera si fa strada nel capoluogo orobico: tra progetti di rigenerazione urbana, ampliamento delle aree verdi e modelli europei di sostenibilità

Bergamo risale la classifica dei capoluoghi italiani nel rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente, piazzandosi al sedicesimo posto, una posizione in più rispetto all’anno precedente. Il miglioramento è segnale di un cambiamento in corso, anche se la sfida per la sostenibilità è tutt’altro che conclusa. Il futuro prossimo guarda al 2030, con l’obiettivo ambizioso della neutralità climatica: un traguardo per il quale la città ha firmato il Climate City Contract, assieme ad altre cento città europee.

Pedoni e biciclette sfidano il traffico

In uno scenario urbano sempre più congestionato, camminare o pedalare può risultare più veloce che usare l’auto. Lo conferma una mappa isocrona elaborata dall’Università di Heidelberg, che mostra quanto sia possibile, partendo da Largo Porta Nuova, raggiungere gran parte del territorio urbano in 10-15 minuti a piedi o in bici. Le biciclette, in alcuni casi, superano addirittura l’efficienza dell’auto, specie negli spostamenti entro i Comuni limitrofi come Seriate, Torre Boldone, Ponteranica, Valbrembo, Mozzo e Curno.

L’ipotesi: chiudere il centro al traffico

Alla luce di questi dati, prende forza l’idea di chiudere almeno una parte del centro di Bergamo alle auto, puntando sulla mobilità leggera e su un trasporto pubblico efficiente e intelligente. Una soluzione che migliorerebbe la qualità dell’aria, ridurrebbe incidenti e stress, e promuoverebbe uno stile di vita sano. In un contesto in cui, solo nei primi tre mesi del 2025, si sono già registrate 18 vittime della strada in provincia (contro le 12 dello stesso periodo del 2024), ogni misura volta alla sicurezza urbana diventa fondamentale.

Una città nel parco: il nuovo paradigma

Protagonista della transizione è anche il Parco dei Colli, che guarda a sud con l’intenzione di espandere i suoi confini fino al Parco delle Piane Agricole. Un’operazione descritta da Oscar Locatelli e Angelo Colleoni, rispettivamente presidente e consigliere del parco, come il passaggio da un “parco nella città” a una “città nel parco”. Un cambio di prospettiva urbanistica che mira a rendere l’ambiente parte integrante della vita cittadina.

Rigenerazione urbana e nuove centralità

Accanto alla tutela del verde, il Comune punta su importanti interventi di rigenerazione urbana, come la riqualificazione di Porta Sud, considerata una delle opere più rilevanti a livello nazionale, o progetti come Chorus Life. L’assessora Oriana Ruzzini, delegata a Transizione ecologica, Ambiente e Verde, parla di una Bergamo futura fatta di quartieri policentrici e vivibili, dove anche il centro storico, da Città Alta a Bergamo Bassa, viene preservato dal turismo “mordi e fuggi”.

Il modello del “terzo tempo”

L’evoluzione urbana non si limita alla mobilità o all’ambiente. Secondo Elena Granata, docente del Politecnico di Milano, la città del futuro deve saper recuperare il tempo libero, dare spazio alla lentezza, al gioco, alla creatività. Nella visione della “città del terzo tempo”, la sostenibilità non è solo un obiettivo climatico, ma anche una nuova concezione della qualità della vita, oltre la mera produttività.

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