Pasqua lontano da casa per molti bergamaschi
Le festività pasquali stanno prospettando un incremento significativo delle presenze ai tavoli dei ristoranti a Bergamo, con quasi un bergamasco su quattro che ha scelto di festeggiare Pasqua fuori casa. Nonostante le difficoltà economiche e le previsioni meteorologiche sfavorevoli, le prenotazioni nei ristoranti sono aumentate, con un incremento delle presenze del 1,8% rispetto allo scorso anno. Questo risultato è particolarmente positivo per il settore della ristorazione, che si stima genererà un fatturato complessivo di 16 milioni e 55 mila euro durante le due giornate di Pasqua e Pasquetta, con oltre 240.000 persone che si siederanno ai tavoli.
Le preferenze gastronomiche e i costi per il pranzo di Pasqua
Il pranzo pasquale ha visto una forte domanda per menù tradizionali, anche se non mancano le innovazioni culinarie. Molti ristoranti offrono un’ampia scelta di piatti, che spaziano da specialità a base di carne e pesce a piatti vegetariani e alternative alle carni tradizionali. I costi medi per un pranzo di Pasqua variano tra i 60 e i 100 euro, con ristoranti di fascia alta che superano i 120 euro, mentre le trattorie propongono menù a partire da 50 euro. La saturazione dei coperti nei locali, che supera il 90%, testimonia un’ottima risposta da parte della clientela, nonostante le incertezze economiche e meteo.
L’incertezza meteo condiziona Pasquetta
Per Pasquetta, le prenotazioni rimangono incerte, con molti clienti che tendono a decidere all’ultimo momento. Le previsioni meteo, infatti, influenzano fortemente le scelte, soprattutto per le gite all’aria aperta. Mentre i locali più difficili da raggiungere, come quelli in alta montagna, potrebbero subire un calo di clienti in caso di maltempo, i ristoranti che offrono sia il pranzo che la cena continuano a registrare buone prenotazioni. Nonostante questo, la scelta di festeggiare fuori casa rimane una tradizione radicata, con una proposta gastronomica variegata che cerca di soddisfare le esigenze di tutti i clienti.
Il turismo di Pasqua in Bergamasca: segnali positivi
Anche il turismo pasquale in Bergamasca ha mostrato segni positivi, con un buon afflusso di turisti sia italiani che stranieri. Le località turistiche più richieste, come Città Alta e le zone intorno al lago, hanno registrato un’occupazione elevata, anche se il maltempo ha causato alcune disdette, in particolare nelle località lacustri. Tuttavia, la stagione turistica sembra in ripresa, con i ponti del 25 aprile e del 1° maggio che promettono di portare altri visitatori.
Le valli bergamasche in crescita: il turismo termale come punto di forza
Le Valli Bergamasche, come la Val Seriana e la Val di Scalve, hanno registrato una risposta positiva alle festività, con il turismo outdoor che continua a crescere, soprattutto grazie alle attività all’aria aperta. Un fenomeno che si sta consolidando è l’incremento del turismo termale e wellness, con molte persone che scelgono San Pellegrino Terme e altre località per combinare il relax al benessere. Le presenze nei parchi divertimento come Leolandia sono anch’esse in crescita, confermando l’interesse rinnovato per la provincia.
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Nonostante le incertezze legate al meteo e all’economia, i bergamaschi continuano a scegliere la ristorazione e il turismo per festeggiare Pasqua, contribuendo a un andamento positivo nel settore.
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