Doveva sembrare un semplice controllo stradale, uno dei tanti effettuati dalle forze dell’ordine sul territorio, ma si è trasformato in un arresto. Un uomo ricercato per furti aggravati è stato individuato e fermato dai carabinieri della Compagnia di Clusone, durante un servizio di pattuglia nell’Alto Sebino.
Il fermo è avvenuto nel pomeriggio di venerdì 23 maggio, quando i militari hanno intimato l’alt a un’auto che transitava nel centro abitato di Pianico. A bordo si trovavano due cittadini rumeni, la cui condotta, a detta dei militari, ha destato immediati sospetti: nervosismo e risposte evasive hanno spinto gli operatori a procedere con controlli più approfonditi.
Una falsa identità per nascondere una condanna
Uno dei due uomini, in particolare, ha fornito generalità rivelatesi false. I carabinieri hanno allora deciso di eseguire una perquisizione personale, trovando nel portafoglio un documento originale con le vere credenziali dell’individuo. A quel punto, è bastato un controllo nella banca dati delle forze dell’ordine per scoprire che sul suo capo pendeva un mandato di cattura emesso dalle autorità italiane.
L’uomo era infatti stato condannato in via definitiva per furti aggravati, commessi nei mesi scorsi tra Pisogne e alcuni Comuni dell’area del Garda, e doveva scontare una pena residua di 1 anno e 6 mesi di reclusione.
L’arresto e la traduzione in carcere
Al termine delle formalità di rito, il cittadino romeno è stato arrestato e trasferito nel carcere di Bergamo, dove rimarrà in attesa della convalida da parte dell’autorità giudiziaria. L’operazione dei carabinieri si inserisce nell’ambito dei servizi di controllo potenziati sul territorio, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati predatori.
I controlli proseguiranno nei prossimi giorni nelle aree dell’Alto Sebino, dove l’attenzione resta alta anche alla luce di recenti episodi di microcriminalità segnalati da residenti e amministrazioni locali.