Bagnatica, fuga di gas nella notte: esplosione partita da un appartamento

Il Nucleo investigativo antincendio ha concluso il sopralluogo: «Abbiamo le idee chiare».  Venerdì assemblea straordinaria.

La tragedia di via Isolabella a Bagnatica ha una causa precisa: una fuga di gas notturna concentrata nell’appartamento della famiglia Cabras. È quanto emerge dal lungo sopralluogo condotto dal Nia (Nucleo investigativo antincendio) dei Vigili del fuoco della Lombardia, su mandato del pm Guido Schininà, che ha aperto un fascicolo per incendio colposo a carico di ignoti.

L’esplosione, avvenuta martedì alle 6:30, ha distrutto l’appartamento in cui vivevano Piero Cabras, la moglie Lorenza Gandi e i loro due figli di 16 e 17 anni. Le condizioni di Lorenza e del figlio minore restano gravissime: entrambi sono ricoverati al Niguarda di Milano, il ragazzo è ancora in coma farmacologico. Il boato ha coinvolto oltre venti abitazioni, danneggiandone dieci in modo grave e costringendo 42 persone a evacuare.

Il gas fuoriuscito nella notte tra lunedì e martedì ha creato una “sacca” nell’abitazione dei Cabras, secondo le prime ricostruzioni tecniche. Smentite ufficialmente le voci su un odore di gas persistente nei giorni precedenti. Ora spetterà al magistrato accertare se la perdita sia stata provocata da un malfunzionamento dell’impianto interno o da altre cause. Saranno fondamentali anche i dati dei tabulati di consumo forniti dalla società del gas.

Durante le ispezioni sono state rilevate quattro piccole perdite nei contatori delle palazzine adiacenti, probabilmente innescate dall’onda d’urto. Il corsello dei garage è stato dissequestrato, consentendo ai residenti di recuperare bici, moto e veicoli: un piccolo sollievo dopo giorni di totale paralisi.

Intanto il quartiere si è stretto in una straordinaria catena di solidarietà. Residenti, volontari della Protezione civile e amministrazione comunale hanno collaborato per offrire conforto e assistenza. Fuori dalla palazzina è stato allestito un punto di ristoro, con acqua, generi alimentari, caffè e gelati distribuiti a tutti.

Il sindaco Roberto Scarpellini ha rassicurato gli sfollati: “Troveremo una casa per ciascuno e forniremo sostegno economico. Non lasceremo solo nessuno”. La raccolta fondi promossa da Comune e parrocchia ha superato i 25mila euro.

Dal punto di vista assicurativo, si stimano danni superiori ai tre milioni di euro. La polizza condominiale potrebbe non coprire tutto, ma è attiva anche una tutela stipulata dal Comitato Italiano Gas con Revo Insurance per ogni contatore. “I tempi saranno lunghi, ma siamo fiduciosi” ha dichiarato Fabio Pretto, referente dell’amministrazione condominiale, che ha annunciato per venerdì un’assemblea straordinaria con i residenti per chiarire le condizioni delle coperture assicurative.

Marco Brunetti, residente nella palazzina A, racconta quei drammatici momenti: “L’esplosione ci ha buttati giù dal letto. I vetri sono scoppiati, siamo corsi fuori e abbiamo visto il figlio dei Cabras avvolto dalle fiamme. I vicini cercavano di spegnerle con secchi d’acqua. Mia figlia, fortunatamente, ha continuato a dormire”.

La relazione finale del Nia sarà inviata nei prossimi giorni al pm. Solo allora sarà possibile accertare con certezza le responsabilità. Ma nel frattempo, la comunità di Bagnatica continua a fare fronte comune, tra dolore, speranza e l’urgenza di ripartire.

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