Badanti superano le colf, ma cala il lavoro domestico regolare in Italia

Nel 2024 i lavoratori domestici regolari scendono sotto le 820mila unità: crescono le badanti, aumenta l’età media, restano forti i divari territoriali e di genere

Il lavoro domestico regolare in Italia continua a diminuire, mentre cresce il peso delle badanti rispetto alle colf. Secondo l’Osservatorio sul lavoro domestico dell’INPS, nel 2024 i lavoratori con almeno un contributo versato sono stati 817.403, con un calo del 3% rispetto al 2023. Un dato in linea con il trend negativo iniziato dopo il picco del 2021, quando, grazie all’emersione post-pandemia, si erano superate le 975mila unità. In tre anni, il sistema ha perso circa 158mila lavoratori regolari.

Le badanti rappresentano ora la maggioranza relativa del comparto, con il 50,5% del totale, pari a 413.161 lavoratori. Si tratta di un vero e proprio sorpasso che riflette i cambiamenti demografici della popolazione italiana: più anziani, più bisogno di assistenza continuativa. Il restante 49,5% è composto da colf, la cui presenza è calata più marcatamente rispetto alle badanti.

L’invecchiamento della forza lavoro domestica è un altro dato rilevante: il 44,3% ha più di 55 anni, mentre solo il 4% ha meno di 29 anni. Questo squilibrio anagrafico preoccupa le associazioni dei datori di lavoro e le famiglie, che temono una futura carenza di personale nei servizi di cura. Le organizzazioni del settore chiedono un allargamento dei flussi migratori, insieme a misure fiscali che incentivino la regolarizzazione e alleggeriscano il costo del lavoro domestico per le famiglie.

Anche i datori di lavoro diventano sempre più anziani: l’età media è salita a 72 anni, con un 41% degli occupatori oltre gli 80. Un dato che testimonia l’importanza crescente del lavoro domestico come supporto alla terza età, in un Paese dove il sistema di welfare familiare resta centrale.

La componente femminile resta predominante: l’89% dei lavoratori domestici è donna. Dal punto di vista geografico, il Nord-Ovest guida la classifica con il 30,7% degli occupati, seguito da Centro (27,6%), Nord-Est (19,9%), Sud (12,2%) e Isole (9,6%).

I lavoratori stranieri costituiscono ancora la maggioranza, pari al 68,6%, ma sono in calo: tra il 2022 e il 2024 il numero di stranieri regolari è sceso del 18%, mentre quello degli italiani si è ridotto del 13%. Questo ridimensionamento interessa in modo particolare le aree dove la presenza di immigrati è tradizionalmente più alta.

L’analisi delle retribuzioni mostra infine dati in controtendenza rispetto ad altri settori: le donne guadagnano in media più degli uomini (7.800 euro contro 7.500 lordi annui), anche grazie al fatto che l’attività di badante, più diffusa tra le donne, garantisce una retribuzione del 29% superiore rispetto a quella di colf, in virtù della maggiore specializzazione e del carico assistenziale richiesto.

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