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Ivan Juric è già entrato nel cuore del mondo Atalanta. Nella lunga intervista concessa a L’Eco di Bergamo, il nuovo tecnico nerazzurro ha raccontato il suo impatto con la realtà di Zingonia, tra sorprese positive, organizzazione impeccabile e una cultura del lavoro che definisce “pazzesca”. Il croato, che conosce bene il calcio italiano, ha spiegato come mai prima d’ora avesse trovato un ambiente così coeso e professionale, capace di farlo sentire parte del progetto sin dal primo giorno.
«A Bergamo ho trovato una realtà mai vista – ha dichiarato –. Conoscevo il valore della squadra, ma tutto ciò che sta attorno mi ha sorpreso in positivo: staff medico, cuochi, magazzinieri, fisioterapisti, tutti lavorano con passione e dedizione, col sorriso, ed è un enorme vantaggio per tutti».
Una cultura radicata
Per Juric, ciò che più colpisce è l’identità lavorativa profonda che permea l’Atalanta. «La cultura del lavoro è nel DNA di tutti. I giocatori hanno voglia, spingono sempre. È qualcosa che non si può insegnare, ce l’hanno dentro». Una cultura che il tecnico riconosce anche nello staff, a partire dal preparatore Barbero, fino alle presenze storiche come Cristian Raimondi, oggi figura chiave nel gruppo di lavoro tecnico.
Capitano confermato: de Roon
Juric ha anche chiarito il tema della fascia da capitano, spesso oggetto di scelte condivise con lo spogliatoio: «A Bergamo ho trovato de Roon con la fascia e non ho avuto dubbi: è una persona affidabile, intelligente, fidelizzata. È il tipo di calciatore che rispecchia perfettamente la mia idea di leadership».
Bellanova e la gioia di far crescere i giovani
Riconosciuto come un “valorizzatore” di talento, Juric ha ribadito quanto per lui la crescita dei giocatori sia centrale nel lavoro quotidiano: «Vedere il percorso di Bellanova, da Torino a oggi, mi dà grande soddisfazione. Non era pronto qualche anno fa, oggi è un altro giocatore. Crescere un calciatore significa anche lavorare sull’uomo, e questo è ciò che mi motiva ogni giorno».
Strutture e organizzazione d’élite
Infine, parole di apprezzamento per la crescita strutturale del club: «Lo stadio è bellissimo, di stile inglese, e il centro sportivo di Zingonia è eccezionale. Sono testimonianza del livello raggiunto dalla società negli anni. Qui c’è tutto per lavorare bene».
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