“Üna ölta”: successo a Casnigo per la commedia ritrovata

Due serate da tutto esaurito e applausi. Nel weekend appena trascorsi è tornata in scena all’Oratorio di Casnigo la commedia “Üna Ölta”, scritta nel 1998 da Flavio Moro e proposta al pubblico per la prima volta il 2 gennaio 1999. Anche allora fu un successo (con repliche a Fiorano, Ponte Nossa, Gandino e Seriate) che ha spinto regista e protagonisti a ritrovarsi a distanza di quasi 25 anni per proporre un’efficace affresco di storie, personaggi e tradizioni popolari della vita di Casnigo. A caratterizzare il tutto l’inconfondibile dialetto casnighese, che sarebbe più giusto definire “lingua” per la ricchezza di vocaboli unici, con aspetti semantici di rara efficacia.

La commedia ritrovata di Casnigo

In apertura a ricreare il contesto di riferimento è stato lo storico locale Natale Bonandrini, seguito da un’intensa composizione poetica di Gian Paolo Lanfranchi. La serata, i cui diversi “quadri” sono stati introdotti dal dialogo fra nonno e nipote, è stata un viaggio nel tempo alla ricerca di socialità perdute, modi di dire particolarmente incisivi, e tradizioni che il tempo ha diluito.

Il passato che riemerge: vita di comunità

Le serate casnighesi hanno acceso i riflettori su aspetti di vita quotidiana che oggi fatichiamo a ritrovare. La semplicità di un presepe d’epoca, il ritrovarsi nella casa di un defunto, le chiacchiere in piazza assistendo all’arrivo di fedeli e sposi dopo la messa, la lettera di un migrante finito in Australia sono stati gli spunti utili a dar fondo ad un vocabolario infinito, a qualche risata divertita e a non poche riflessioni sull’evolversi di valori e costumi.

La Casnigo di Flavio Moro

“Posso ribadire – scriveva Flavio Moro nell’introduzione alla sceneggiatura del 1998 –  che, parlare e scrivere del mio paese, è stato assai divertente; tuttavia non ho ancora ben compreso se sono gli abitanti che fanno di Casnigo un paese tutto particolare oppure se è Casnigo stesso a determinare l’originalità della sua gente. Per saperne di più bisognerebbe forse porre la questione ai numerosi immigrati, certamente più obiettivi di noi”. Un pensiero è andato a chi purtroppo se ne è andato in questi anni e tanti applausi a coloro che hanno riaperto con gioia ed entusiasmo il libro infinito della storia di Casnigo.

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