Una vasta operazione contro la pedopornografia online ha portato all’arresto di 28 individui in tutta Italia, con la Procura della repubblica di Venezia che ha coordinato l’azione attraverso il Centro nazionale del contrasto alla pedopornografia online (Cncpo). Tra gli arrestati figura anche un 50enne residente in un paese dell’Isola, individuato dalla polizia postale di Bergamo. L’uomo, di origini asiatiche, conduceva una vita apparentemente normale con la sua famiglia, composta da moglie e figli, mentre il suo impiego lo vedeva impegnato come operaio. Tuttavia, una perquisizione eseguita dagli agenti ha rivelato la presenza di un vasto archivio di immagini, foto e video compromettenti di minori sul suo computer.
Maxi operazione anti-pedopornografia
Ulteriori accertamenti condotti sul telefono dell’uomo hanno rivelato la sua iscrizione a varie applicazioni utilizzate per contattare minori, ottenendo scatti ingannevoli che poi venivano diffusi online. Il materiale compromettente e i dispositivi dell’uomo sono stati posti sotto sequestro. L’uomo, già noto alle autorità per precedenti reati contro il patrimonio, è stato arrestato su disposizione del pubblico ministero Letizia Aloisio e successivamente condotto nel carcere di via Gleno. Il suo arresto è stato convalidato dopo l’udienza di fronte al Giudice per le Indagini Preliminari (Gip).
L’inchiesta della Procura veneta è stata condotta per oltre sei mesi, coinvolgendo agenti sotto copertura che si sono infiltrati in una piattaforma di messaggistica frequentata da utenti di tutto il mondo impegnati nello scambio di materiale pedopornografico. Circa 130 spazi virtuali sono stati monitorati, con l’emissione di 59 decreti di perquisizione personale e informatica nei confronti di individui appartenenti alla ‘community’ internazionale di pedofili. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di numerosi dispositivi informatici contenenti decine di migliaia di file pedopornografici. Ulteriori analisi saranno condotte per identificare altri potenziali coinvolti. Gli arresti e le perquisizioni sono avvenuti in diverse città italiane, dimostrando l’ampio raggio d’azione degli investigatori.