L’Arera, l’autorità pubblica che regola le tariffe di luce e gas in Italia, ha recentemente preso una decisione che ha suscitato il plauso dei consumatori: lo slittamento della fine del mercato tutelato dell’elettricità dal 1° aprile al 1° luglio. Questa mossa, imposta dall’Unione Europea come condizione per il finanziamento tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), è vista come un’opportunità per informare meglio gli utenti sul passaggio al mercato libero e per aggiornare le banche sui nuovi fornitori di energia.
Coinvolti 10 milioni di utenti: una transizione importante
La decisione dell’Arera impatta circa 10 milioni di italiani, un terzo dei consumatori di energia nel Paese. Questi utenti, attualmente nel mercato tutelato, godono di tariffe stabilite dall’Arera, mentre la maggioranza degli italiani opera già nel mercato libero, dove le tariffe sono fissate dagli operatori. La liberalizzazione del mercato energetico italiano, avviata nel 1999 e completata nel 2015, ha visto la persistenza del mercato tutelato, la cui conclusione è stata ripetutamente rinviata per vari motivi, tra cui la protezione dei consumatori.
Doppia scadenza per luce e gas: una spiegazione tecnica
Una curiosità che emerge da questa situazione riguarda la diversa scadenza tra il mercato tutelato di luce e gas. Mentre per l’elettricità il termine è stato posticipato a luglio, per il gas la scadenza rimane il 10 gennaio. Questa differenza è dovuta a fattori tecnici: nel settore del gas, gli operatori del mercato tutelato possono continuare a fornire il servizio anche nel mercato libero, mentre per l’elettricità la situazione è più complessa, richiedendo una divisione territoriale e l’assegnazione di aree specifiche a diversi operatori.
Un passaggio meno problematico: le campagne di comunicazione
Il Decreto legge Energia, approvato il 27 novembre, ha giocato un ruolo fondamentale nel facilitare questo passaggio, prevedendo campagne di comunicazione per rendere la transizione meno problematica. Le associazioni dei consumatori, che in passato avevano chiesto il rinvio della fine della tutela, oggi si mostrano soddisfatte della decisione di Arera e propongono ulteriori misure per garantire un passaggio fluido, come informazioni tempestive e la creazione di una task force contro pratiche commerciali aggressive.