Il giorno di Natale a Bergamo si è verificato un episodio turbolento che ha coinvolto un uomo di 46 anni di origine bengalese, portando al suo arresto per resistenza a pubblico ufficiale. L’incidente, scaturito da una lite domestica, ha preso una svolta drammatica quando l’uomo, sotto l’influenza dell’alcol, ha aggredito i Carabinieri, chiamati sul posto dal figlio maggiore della coppia.
Il conflitto è scoppiato nella casa della famiglia ad Azzano San Paolo. Secondo le testimonianze, l’uomo, in stato di ebbrezza, ha insultato gli agenti scagliando loro addosso un petardo, uno della decina a sua disposizione in tasca. Questo comportamento ha portato al suo immediato arresto.
Martedì mattina, l’uomo è apparso in tribunale per un processo per direttissima, di fronte al giudice Patrizia Ingrascì e rappresentato dall’avvocato Dario Pellegrino. Durante l’udienza, ha ammesso di aver bevuto e litigato con la moglie, ma ha negato di aver insultato i Carabinieri o di aver lanciato il petardo contro di loro, sostenendo di averlo solo acceso e tenuto in mano. Alla fine, l’uomo ha patteggiato una pena di 10 mesi per resistenza a pubblico ufficiale, aggravata dalla sua abituale ubriachezza.
Significativamente, la pena non è stata sospesa a causa del suo precedente storico di problemi legati all’alcol. Circa 7 anni fa, era stato condannato per maltrattamenti alla moglie, e più recentemente gli era stata ritirata la patente per lo stesso vizio. L’uomo è in Italia dal 2005 e si era sposato a 18 anni. Vive con la moglie e i loro tre figli, di 25, 17 e 6 anni, nella loro casa ad Azzano. Questo non era il primo incidente del genere nella coppia, con ripetute liti causate dalle condizioni di ubriachezza dell’uomo.