Piazzale Alpini, via alla cancellata da 800 mila euro

Dal 22 gennaio le transenne di Piazzale Alpini, tra la stazione e il centro di Bergamo, spariranno a favore della discussa mega inferriata

A Bergamo, la riqualificazione urbana prende forma con l’avvio dei lavori a Piazzale Alpini. Il progetto, dal valore di 800 mila euro, prevede la realizzazione di una recinzione fissa, che sostituirà le transenne provvisorie ancora presenti nell’area di “Nxt station”. Questo intervento rientra in un piano più ampio di rinnovamento urbano, mirato a trasformare il piazzale in un hub per eventi e concerti.

I lavori di perimetrazione del piazzale, affidati a “Benis Costruzioni srl” di Telgate, inizieranno ufficialmente il 22 gennaio, dopo una serie di verifiche sui sottoservizi. Il progetto, elaborato dallo studio “CN10 architetti”, si focalizza sulla posa di una recinzione dal design leggero, realizzata in profili di ferro e caratterizzata da ampi varchi girevoli. Questi ultimi garantiranno l’accesso libero all’area pubblica, ad esempio tra l’Istituto Vittorio Emanuele e la piazza, e lungo viale Papa Giovanni XXIII dove è previsto un doppio varco di accesso.

L’assessore alla Riqualificazione urbana, Francesco Valesini, ha chiarito che l’obiettivo è completare i lavori entro maggio, in tempo per l’inizio della nuova programmazione musicale e di intrattenimento. Inoltre, il progetto si prefigge di non oscurare il piazzale alla vista di chi transita lungo le vie limitrofe, integrando nell’area anche nuovi elementi verdi, come alberi e panchine, inseriti in grandi “bolli” a prato.

Nonostante qualche perplessità sollevata in Consiglio comunale, l’amministrazione ha deciso di procedere con il progetto, motivata dal successo della formula “Nxt station” che negli ultimi tre anni ha attratto oltre 350 mila persone. La nuova recinzione è parte di un piano più ampio volto a consolidare il piazzale Alpini come spazio centrale per grandi eventi all’aperto, un luogo di incontro e di cultura per cittadini e turisti.

Questo progetto, firmato dall’architetto Gelmini e dal gruppo “Flanerie” (noti anche per il restyling del centro piacentiniano), è un esempio significativo di come l’architettura moderna possa contribuire alla valorizzazione dello spazio urbano, mantenendo un occhio di riguardo per la sostenibilità e l’accessibilità pubblica.

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