Aumentano i disturbi psicologici tra i giovani post-Covid

Con isolamento e autolesionismo in crescita. Esperti allertano su servizi insufficienti.

L’emergere di preoccupazioni per il benessere psicologico tra i giovani sta diventando sempre più evidente, segnatamente nel periodo successivo all’emergenza sanitaria legata al Covid-19. La situazione sta mostrando un incremento notevole dei problemi di natura psicologica tra gli adolescenti e i pre-adolescenti, con un’età di partenza dai dieci anni in su.

Tra le principali conseguenze della pandemia, si sono verificate numerose perdite personali e familiari, insieme all’attuazione di misure di contenimento come il lockdown e l’isolamento, che hanno profondamente influenzato la vita sociale ed emotiva di molti giovani. Per approfondire la questione, abbiamo consultato il dottor Luigi Greco, membro dell’Ordine dei Medici di Bergamo e della Società Italiana di Pediatria, il quale ha condiviso le sue osservazioni sulla condizione attuale dei giovani a quattro anni dall’inizio della pandemia.

Il dottor Greco ha evidenziato un aumento significativo dei disturbi psicologici tra i giovani, segnalando che la mancanza di interazioni fisiche e le restrizioni imposte hanno lasciato segni duraturi. La fragilità emotiva e psicologica è in crescita, specialmente tra coloro che hanno superato i dieci anni di età. Inoltre, la necessità di affrontare il lutto ha imposto a molte famiglie di confrontarsi con situazioni dolorose e inaspettate.

Questi problemi si manifestano in diverse forme, tra cui un maggiore ritiro sociale, difficoltà nell’andare a scuola e un aumento dei casi di autolesionismo. Questi comportamenti sono espressione di un disagio profondo, che sta mettendo a dura prova i servizi di neuropsichiatria infantile. Questa situazione è riscontrabile anche negli ambulatori pediatrici, che spesso rappresentano il primo punto di contatto per le famiglie in cerca di aiuto.

Nonostante il crescente numero di casi di disagio mentale tra i giovani, l’espansione dei servizi e delle risorse professionali non sta tenendo il passo con la domanda. Ciò rende l’accesso alle cure più lento di quanto sarebbe desiderabile. Per quanto riguarda le malattie infettive, al momento non si registrano particolari allarmi, fatta eccezione per l’influenza stagionale e il virus respiratorio sinciziale. È inoltre previsto un incremento dei casi di allergia, anticipato a causa dei cambiamenti climatici che influenzano anche la qualità dell’aria, la quale ha un impatto diretto sulla salute dei bambini.

La sensibilità delle mucose nei bambini è maggiore rispetto agli adulti, e il loro sistema immunitario, pur essendo in via di maturazione, è molto reattivo. È importante, quindi, evitare interventi autonomi, soprattutto in presenza di malattie come lo streptococco, e rivolgersi sempre a un pediatra per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

Infine, la questione del morbillo, recentemente tornata alla ribalta nei media, al momento non costituisce un problema significativo. Il sistema immunitario è generalmente capace di gestire le varianti del virus senza conseguenze a lungo termine, sottolineando l’importanza di un controllo pediatrico per una corretta identificazione e gestione della malattia.

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