Una frontiera contro la concorrenza sleale: il caso Brennero
Il valico del Brennero ha recentemente fatto da scenario a un importante presidio organizzato da Coldiretti, l’8 e il 9 aprile, con l’obiettivo di difendere l’integrità del Made in Italy e i diritti dei consumatori. Questa azione di protesta ha messo in luce la presenza di numerosi prodotti alimentari non italiani – tra cui cosce di maiale dalla Danimarca, latte austriaco, uova dalla Polonia, e cipolle dall’Est Europa – che entrano nel nostro Paese, minacciando la sopravvivenza dei prodotti agricoli locali e ingenerando una concorrenza sleale verso gli agricoltori italiani.
Un movimento di agricoltori uniti per la trasparenza
L’iniziativa ha visto la partecipazione attiva di più di 10 mila agricoltori da tutta Italia, tra cui una significativa delegazione bergamasca guidata da Gabriele Borella, presidente di Coldiretti Bergamo, e Carlo Loffreda, direttore. L’obiettivo principale è stato quello di sollecitare un cambiamento nelle normative europee, affinché si introduca l’obbligo di indicazione dell’origine per tutti i prodotti alimentari, garantendo così trasparenza e rispetto sia per i produttori che per i consumatori.
Verso una legge europea sull’etichettatura
Da questa mobilitazione prende vita una proposta di legge europea di iniziativa popolare, lanciata da Coldiretti con l’ambizione di raccogliere un milione di firme. Questa campagna, che verrà promossa anche attraverso i mercati contadini di Campagna Amica e sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly, mira a estendere l’obbligo dell’indicazione di origine a tutti i prodotti in vendita nell’Unione Europea.
La lotta alle truffe alimentari
La Coldiretti sottolinea anche la necessità di intensificare i controlli per contrastare le frodi alimentari, come nel caso delle patate straniere vendute come italiane o dell’olio di semi spacciato per extravergine di oliva. Questa richiesta di maggiore vigilanza è supportata da giovani agricoltori come Luca Assandri, Simone Conter e Rachele Personeni, che vedono nel presidio al Brennero non solo una difesa del proprio lavoro ma anche la tutela del futuro del settore agricolo italiano.
Lappello alle Istituzioni europee
Concludendo il presidio, Gabriele Borella ha ribadito l’importanza del Brennero come simbolo delle battaglie di Coldiretti, rinnovando l’appello alle istituzioni e al Parlamento europeo affinché si adottino misure efficaci per proteggere i coltivatori e i consumatori. L’obiettivo è ottenere la reciprocità dei requisiti produttivi anche per i prodotti importati, affinché le regole imposte ai produttori italiani siano applicate in modo equo anche a chi desidera accedere al mercato europeo.