Omicidio Sulejmanovic a Milano: si cercano i colpevoli nella Bergamasca

Il bosniaco Jhonny Sulejmanovic vicino all'ortomercato di Milano ha una traccia che porta a Dalmine da cinque connazionali

polizia

La morte di Jhonny Sulejmanovic scuote Milano e non solo: il giovane di diciotto anni, di origini bosniache ma nato a Torino, è stato brutalmente assassinato nella notte tra giovedì e venerdì. L’aggressione è avvenuta nei pressi dell’Ortomercato, nell’area est di Milano, dove Jhonny e sua moglie incinta vivevano in un furgone Ducato. La donna è riuscita a fuggire dall’agguato, mentre Jhonny è stato trascinato fuori dal loro rifugio e ucciso con tre colpi di pistola dopo essere stato malmenato.

Le indagini sull’omicidio Sulejmanovic

Indagini in corso: la polizia di Milano sta seguendo una pista che porta a Dalmine, località dove i familiari del giovane sostengono vivano i cinque assassini, tutti di origine bosniaca. Tuttavia, gli inquirenti non hanno ancora trovato tracce dei sospettati in Bergamasca, nonostante la vittima abbia vissuto in passato nella provincia, specificamente nell’area tra Suisio e Calusco d’Adda. Gli agenti della Squadra mobile di Milano mantengono il massimo riserbo sulle indagini, ma ritengono l’ipotesi della vendetta tra famiglie nomadi una pista credibile.

Un agguato in piena regola

Il tragico evento è culminato quando i killer, armati di manganelli e mazze da golf, hanno infranto i vetri del furgone, sorprendendo la coppia nel sonno. Dopo aver brutalmente aggredito Jhonny con calci, pugni e bastonate, gli hanno sparato. L’aggressione era stata preannunciata: un’ora prima, infatti, i malviventi avevano tentato di attirare Jhonny fuori per “bere una birra”, ma lui aveva rifiutato. Nonostante l’immediato trasporto in ospedale, Jhonny non è sopravvissuto alle ferite.

Le risultanze della Scientifica

La polizia scientifica di Milano ha confermato che durante l’assalto sono stati esplosi sei colpi di pistola calibro 7,65, di cui tre hanno fatalmente colpito Jhonny. I restanti proiettili si sono conficcati nella lamiera del furgone. Le indagini continuano, mentre la comunità rimane sconvolta di fronte a questa brutale manifestazione di violenza.

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