L’inflazione rallenta, ma non scompare. Ad aprile, a Bergamo, i prezzi sono aumentati in media dello 0,9%, un incremento modesto ma che si aggiunge ai costanti aumenti degli ultimi anni, mentre gli stipendi rimangono stagnanti.
Dal 2013 a oggi, il costo della vita è quasi raddoppiato. In confronto, gli stipendi dei lavoratori dipendenti sono cresciuti solo di circa il 20%, una disparità che ha reso la situazione insostenibile per molte famiglie. L’Adiconsum di Bergamo sottolinea che i prezzi dei beni essenziali continuano a salire, e sempre più persone si lamentano delle difficoltà economiche. “Sono sempre di più le persone che vengono da noi a lamentarsi della situazione, a dirci che fanno fatica,” afferma l’associazione.
Federconsumatori conferma questa impressione, evidenziando che i dati Istat non riflettono pienamente l’esperienza quotidiana dei cittadini.
L’Unione Nazionale Consumatori invita a non lasciarsi ingannare dai dati statistici. Sebbene alcuni settori, come l’energia, vedano una diminuzione dei prezzi, in altri settori come gli affitti, i prodotti alimentari, e gli articoli per l’infanzia e l’istruzione primaria, i prezzi stanno aumentando.
Nella classifica degli aumenti dei prezzi in Lombardia, Bergamo si posiziona al terzo posto, invece, è al decimo posto con un aumento pari a zero.
La questione dell’inflazione e del suo impatto sui consumatori continua a essere un tema centrale. L’aumento dei prezzi senza un corrispondente aumento degli stipendi sta mettendo a dura prova le famiglie. I sindacati e le associazioni dei consumatori richiedono interventi più incisivi per proteggere il potere d’acquisto dei cittadini e garantire un tenore di vita dignitoso.