Bergamo. Il 16 aprile, I.C., un uomo di 52 anni senza fissa dimora, è stato arrestato dai carabinieri a Bergamo con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Durante un controllo in via Madonna dei Campi, nei pressi del Santuario di Stezzano, le forze dell’ordine hanno trovato un sacchetto contenente 25 grammi di polvere bianca all’interno della sua Fiat Bravo, intestata a un prestanome e radiata d’ufficio.
L’imputato, accompagnato da una donna che lo ha accusato di averle fornito droga in cambio di una prestazione sessuale, ha sostenuto che si trattava di sostanza da taglio, non di cocaina. La difesa ha dichiarato che i due avevano una relazione e avevano pianificato una serata in motel. Le analisi disposte dal tribunale hanno confermato la versione di I.C., rivelando che solo 5 grammi della polvere erano effettivamente cocaina, mentre i restanti 20 grammi erano una sostanza non identificata.
La donna trovata con mezza dose di cocaina ha testimoniato contro I.C., ma l’uomo ha negato l’accusa, affermando che il denaro trovato in suo possesso, circa mille euro, era stato prelevato per le spese della notte d’amore. La difesa ha prodotto l’estratto conto bancario che confermava il prelievo del denaro, mentre la carta d’identità trovata con l’imputato, risultata intestata ad un’altra persona che ne aveva denunciato il furto, è stata anch’essa oggetto di dibattito in aula.
Martedì 18 giugno, il giudice ha assolto I.C. dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio e dalla ricettazione del documento. La sentenza ha riconosciuto che il possesso della polvere bianca, in gran parte composta da sostanza non identificata, non configurava reato.