La relazione del consulente della difesa, lo psichiatra Massimo Biza, è stata depositata davanti al Gup. Secondo Biza, Aimiose Osarumwense, 45 anni, di origine nigeriana, non era in grado di intendere e volere quando ha impugnato il coltello e ha ucciso la compagna, Joy Omoragbon, il 28 marzo scorso. L’avvocato Francesco Pierotti ha presentato questa perizia che potrebbe influenzare la decisione della procura sul rinvio a giudizio dell’imputato.
Omicidio di Cologno: secondo lo psichiatra il killer non era in grado di intendere e volere
L’omicidio è avvenuto il 28 marzo in un monolocale di via Donizetti a Cologno al Serio, dove la coppia viveva da anni. Dopo una discussione, Osarumwense ha aggredito la compagna con diverse coltellate al torace, lasciandola esanime sul pavimento. Non era la prima volta che Joy Omoragbon subiva minacce da parte del compagno. Nel 2013, un’altra aggressione con un coltello aveva rivelato i problemi psichici di Osarumwense, portando a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). Dopo il trattamento, sembrava che la situazione fosse migliorata, con Osarumwense che prendeva farmaci regolarmente.
Nel dicembre 2023, dopo aver perso il lavoro, Osarumwense ha iniziato a mostrare nuovamente comportamenti strani, causando attriti con Joy. Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine in un paio di occasioni, la donna non aveva voluto sporgere denuncia. La situazione è degenerata il giorno dell’omicidio. Osarumwense è stato inizialmente portato in carcere, ma vista la sua condizione psichica, è stato trasferito nel reparto di psichiatria dell’ospedale Papa Giovanni, dove si trova tutt’ora. Spetta ora alla procura decidere se chiedere il rinvio a giudizio di Aimiose Osarumwense. Sarà il tribunale a stabilire se l’uomo è imputabile o meno, considerando la perizia psichiatrica che lo dichiara incapace di intendere e volere al momento del delitto.