Domenica 23 giugno, dalle sei del pomeriggio, inizieranno le celebrazioni per il Quarto Centenario di Fondazione della Confraternita del Carmine presso la chiesa di Santa Croce, la più antica di Gandino. Durante l’evento saranno inaugurati i significativi restauri completati negli ultimi anni. Lo scorso 2 giugno la Confraternita del Carmine ha proposto una parziale riedizione della “galleria” che un tempo caratterizzava la processione del Corpus Domini, allestendo con specifica copertura il tratto di via Dante che corre vicino a Santa Croce.
Storia e fondazione della Confraternita
La Confraternita del Carmine, costituita oggi da 41 confratelli, 27 consorelle e 2 aspiranti, fu fondata il 27 luglio 1624 quando i Reggenti dell’antica Scuola dei Disciplini, insediata a Santa Croce, decisero di istituire un nuovo sodalizio dedicato alla Beata Vergine del Carmine. Con l’approvazione del vescovo di Bergamo, Federico Cornelio, e dell’Ordine Carmelitano di Mantova, la confraternita si stabilì a Santa Croce, sotto la guida del sacerdote Pietro Bonetto. Fino a oggi si stima abbia avuto circa duemilacinquecento confratelli.
Celebrazioni e corteo processionale
Il 23 giugno, un corteo processionale partirà alle 18 dalla Casa parrocchiale per raggiungere la chiesa di Santa Croce. La solenne concelebrazione sarà presieduta da monsignor Eugenio Coter, vescovo in Bolivia e già curato a Gandino dal 1985 al 1991. Durante la cerimonia, saranno inaugurati i restauri che hanno interessato le superfici murali, gli stucchi, gli affreschi, le dorature, le sculture, i marmi e le suppellettili della chiesa, oltre all’intera illuminazione.
Restauri e scoperte
Il progetto di restauro, affidato a Studio Moro, architetto Massimo Moro e Bonomi Carla Anna Restauri, ha affrontato la complessità del degrado avanzato e degli interventi succedutisi nel tempo. Sono stati restaurati lacerti di affreschi quattrocenteschi e gli stucchi del 1763 del luganese Giovan Maria Sciolli, pesantemente ripresi e dorati da Luigi Morgari nei primi anni del XX secolo. L’intera chiesa fu poi restaurata interamente dal pittore gandinese Michele Frana. La tela dell’altare maggiore, di fattura settecentesca, è stata restaurata da Marcella Ghilardi di Nembro, mentre il gruppo statuario della Pietà, svelato alla venerazione in Quaresima attraverso un sistema di saliscendi che muove la pala antistante, è stato restaurato da Silvia Baldis di Bergamo.
Il contributo della comunità
Il priore Silvio Tomasini ha sottolineato l’importanza del “contributo della comunità e di una famiglia gandinese anonima, che insieme a un confratello defunto e a diverse istituzioni locali, hanno reso possibile il completamento dei lavori”, per un costo complessivo superiore ai 90.000 euro. “Il dono di una tradizione di fede lunga e nutrita da tanta carità e speranza si è trasformato in impegno e generosità tangibili per la terra di Gandino”, ha dichiarato Tomasini. Hanno sostenuto il restauro, in particolare, Fondazione della Comunità Bergamasca, Fondazione Credito Bergamasco, Gruppo Alpini Gandino, Atalanta Club Valgandino, Telmotor spa, Serinoss, Mega Electra, Confraternita di San Giuseppe e Onoranze Funebri San Michele.
Presentazione dei lavori
La sera del 23 giugno, alle 20.45, i lavori di restauro saranno presentati nella chiesa di Santa Croce con una relazione a margine dell’inizio delle celebrazioni del Quarto Centenario. Le stesse culmineranno dal 14 al 21 luglio con il Settenario dedicato alla Madonna del Carmine, animato dalle riflessioni quotidiane di monsignor Giulio Della Vite, delegato vescovile per le relazioni istituzionali della Diocesi di Bergamo. Tre processioni, tra cui quella conclusiva del 21 luglio presieduta da monsignor Luigi Bonazzi, Nunzio Apostolico in Albania, segneranno il culmine dei festeggiamenti.
Una tradizione di fede e impegno
La celebrazione dei 400 anni della Confraternita del Carmine non è solo un evento religioso, ma un’occasione per riflettere sulla storia, le tradizioni e l’impegno della comunità di Gandino. “Per l’occasione del centenario, la Santa Sede ha accordato una speciale indulgenza plenaria alla Chiesa di Santa Croce”, ha aggiunto Tomasini, evidenziando il significato spirituale e storico dell’evento.
Gandino si prepara quindi a celebrare una tradizione secolare, unendo fede, storia e comunità in un evento che promette di essere memorabile.