La Lombardia si colloca al decimo posto tra le venti regioni italiane per la capacità di fronteggiare il problema del maltrattamento all’infanzia, risultando tra le peggiori del Nord Italia, superando solo il Piemonte, che si trova al dodicesimo posto. Questo è quanto emerge dalla sesta edizione dell’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia, curato dalla Fondazione CESVI. L’analisi mostra un’Italia spaccata, con il Nord generalmente più virtuoso rispetto al Mezzogiorno.
Fattori di rischio e servizi di prevenzione
La Lombardia presenta un livello relativamente basso di fattori di rischio, classificandosi al quarto posto. Tuttavia, precipita al quindicesimo posto per i servizi di prevenzione e cura del maltrattamento all’infanzia. Questo posiziona la regione tra quelle considerate “stabili”, che combinano situazioni ambientali favorevoli con sistemi di servizi inferiori alla media nazionale. Esaminando i sei parametri dell’indice, la Lombardia si posiziona al quinto posto per la capacità di vivere una vita sicura e di lavorare, al decimo per l’accesso alle risorse, all’undicesimo per la capacità di cura, al dodicesimo per la vita sana e al quattordicesimo per l’acquisizione di conoscenza e sapere.
Impatti della pandemia e segnali di ripresa
A livello nazionale, il benessere di bambine e bambini risente ancora degli effetti della pandemia, ma emergono i primi segnali di ripresa. Questi progressi devono essere consolidati, mentre le famiglie affrontano l’incertezza derivante dalla situazione geopolitica e da dinamiche economiche come inflazione e caro energia.
Il ruolo del linguaggio nel maltrattamento
Il focus dell’edizione 2023 dell’Indice è dedicato al ruolo del linguaggio nel maltrattamento e nella cura all’infanzia. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’abuso psicologico, compresa la violenza verbale, è la forma più diffusa di maltrattamento infantile, con una prevalenza del 36,1% in Europa. Il rapporto sottolinea l’importanza di investire nell’educazione alla cura e nel linguaggio positivo per bambini, genitori e comunità educante, iniziando dalla formazione dei professionisti.
La presentazione del rapporto
Il rapporto è stato presentato a Roma alla presenza di Stefano Piziali, direttore generale di CESVI, del Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci, e di altri rappresentanti istituzionali. L’indice si basa su 64 indicatori, classificati in sei capacità: cura di sé e degli altri, vita sana, vita sicura, acquisizione di conoscenza e sapere, lavoro e accesso a risorse e servizi.
Dichiarazioni e iniziative
Stefano Piziali ha dichiarato che il maltrattamento all’infanzia è un grave problema sociale con conseguenze negative sulla salute fisica e mentale, non solo per gli individui ma per tutta la comunità. La Fondazione CESVI, attraverso il programma Case del Sorriso, lavora per prevenire e curare il maltrattamento, sostenendo bambini e famiglie con percorsi di crescita e consapevolezza.
Le regioni italiane e il maltrattamento
Le regioni del Nord Italia, come Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, sono le più favorevoli per il benessere dei minori. Al contrario, Campania, Sicilia, Puglia e Calabria presentano i maggiori fattori di rischio. Emilia-Romagna, Veneto e Toscana sono le regioni con la miglior dotazione strutturale per la prevenzione e cura del maltrattamento, mentre Campania e Sicilia sono tra le più critiche.
Il commento del Viceministro Bellucci
Il Viceministro Maria Teresa Bellucci ha dichiarato che la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza è una priorità del governo. Il governo ha destinato oltre 300 milioni di euro per l’apertura di comunità per adolescenti, centri dove i ragazzi possono trovare opportunità educative e di supporto.
Conclusioni
La Lombardia, nonostante il basso livello di fattori di rischio, necessita di migliorare i servizi di prevenzione e cura del maltrattamento all’infanzia per affrontare efficacemente il problema. È fondamentale che istituzioni, organizzazioni e servizi territoriali lavorino insieme per garantire il benessere dei minori e prevenire il maltrattamento.