L’articolo 8 del nuovo Codice della strada, attualmente in discussione al Senato, sta suscitando forti preoccupazioni tra gli amanti della bicicletta e le associazioni di settore. Se approvato, questo cambiamento normativo potrebbe mettere a rischio circa 30 chilometri di corsie ciclabili a Bergamo, creando un effetto domino su tutto il territorio italiano.
Le corsie ciclabili, introdotte nel 2021 a Bergamo per migliorare la sicurezza dei ciclisti, sono facilmente riconoscibili grazie a una riga bianca continua o discontinua lungo la carreggiata e al simbolo della bicicletta dipinto sulla strada. Tuttavia, il nuovo articolo 8 propone l’eliminazione del riferimento a queste segnaletiche, trasferendo la competenza sulla definizione delle caratteristiche delle corsie ciclabili al Ministero dei Trasporti. Questo significa che i Comuni potrebbero perdere autonomia decisionale in materia e che le corsie già esistenti potrebbero essere soggette a modifiche o addirittura a rimozione.
La petizione delle associazioni
La possibilità di un ritorno al passato ha mobilitato sedici associazioni ciclistiche a livello nazionale, tra cui Aribi, l’Associazione per il rilancio della bicicletta. Queste organizzazioni hanno lanciato una petizione contro la modifica proposta, sostenendo che le corsie ciclabili non rappresentano un pericolo per la circolazione e che la loro eliminazione costituirebbe un passo indietro rispetto agli standard europei, dove le corsie ciclabili sono ormai una pratica consolidata.
Il rischio per le infrastrutture ciclabili
Le preoccupazioni riguardano principalmente il fatto che l’eliminazione della segnaletica orizzontale specifica potrebbe rendere meno sicuri i percorsi ciclabili, disincentivando l’uso della bicicletta e vanificando gli sforzi fatti negli ultimi anni per promuovere una mobilità più sostenibile. Nonostante l’incertezza sulle conseguenze finali, la possibile approvazione dell’articolo 8 mette in discussione il futuro delle infrastrutture ciclabili non solo a Bergamo, ma in tutto il Paese.
Conclusioni
Mentre il Senato si prepara a votare su questo delicato tema, resta alta l’attenzione da parte delle associazioni e dei cittadini che vedono nella ciclabilità un pilastro della mobilità urbana sostenibile. La speranza è che il dibattito parlamentare tenga conto delle esigenze dei ciclisti e del progresso fatto finora in termini di sicurezza stradale e sostenibilità.