Cividate, tornano i pusher nel bosco: le proposte del sindaco per risolvere il problema

Nonostante le operazioni di disboscamento e la retata, l'area lungo la ferrovia continua a essere un punto critico. Il sindaco Forlani avanza nuove soluzioni

Il “bosco dello spaccio” a Cividate al Piano non sembra trovare pace. Dopo la maxi retata dello scorso aprile, effettuata dai carabinieri lungo la linea ferroviaria Milano-Venezia per smantellare una delle aree più attive nel traffico di droga, gli spacciatori sembrano essere tornati. La vegetazione, ricresciuta durante l’estate, ha nuovamente reso l’area un nascondiglio ideale per attività illecite. Nonostante gli sforzi, la situazione è tornata critica, come dimostrato da nuovi interventi delle forze dell’ordine.

L’ultimo episodio risale alla fine di luglio, quando i carabinieri hanno inseguito due presunti spacciatori tra gli arbusti dell’area boschiva. Le piante, potate subito dopo la retata, sono nel frattempo ricresciute, creando ancora una volta una barriera naturale che ha reso difficili le operazioni di polizia.

Le proposte del sindaco Forlani

Il sindaco di Cividate, Gianni Forlani, ha deciso di affrontare la questione proponendo soluzioni concrete a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), proprietaria dell’area. Forlani ha suggerito che il terreno venga affidato a un agricoltore locale per garantirne la gestione e la manutenzione costante, prevenendo così il ritorno della vegetazione fitta. Secondo il primo cittadino, la coltivazione di piante basse come il frumento potrebbe impedire nuovamente la ricrescita di una copertura adatta allo spaccio. “Ovviamente non pianterebbe il granoturco, che fungerebbe ancora da schermo alle attività illegali”, ha spiegato Forlani.

L’altra proposta: la stazione di Cividate

Un’altra proposta riguarda l’edificio dismesso della stazione ferroviaria di Calcio-Cividate. Il sindaco ha avanzato l’idea di trasformare la stazione in una caserma per i Carabinieri di Martinengo, che hanno giurisdizione su Cividate. “Si tratta solo di un’idea che potrebbe anche non avere alcun seguito, ma ci sono casi simili che dimostrano come non sia impossibile”, ha aggiunto Forlani. Attualmente, però, nessuna associazione o gruppo del paese si è mostrato disponibile a utilizzare l’edificio, probabilmente a causa della sua posizione isolata e dei problemi di sicurezza che ancora persistono nella zona.

L’area del bosco e la situazione attuale

Nonostante il disboscamento effettuato a seguito della retata, il bosco che si estende lungo la ferrovia è rapidamente tornato a essere un nascondiglio ideale per spacciatori e acquirenti. Questo ha spinto il sindaco a cercare una soluzione a lungo termine, che coinvolga una gestione agricola attiva dell’area per mantenerla costantemente sotto controllo.

Intanto, i lavori per migliorare l’accessibilità della stazione ferroviaria di Calcio-Cividate continuano. Rfi sta portando avanti il progetto per la costruzione di una rampa ciclopedonale a sud dei binari, che permetterà a persone disabili e ciclisti di accedere facilmente al sottopasso. Questo intervento è particolarmente atteso dal Comune, non solo per migliorare l’accesso, ma anche per favorire la sicurezza dell’area. Insieme a questa infrastruttura, Rfi ha previsto l’installazione di 17 telecamere di sorveglianza nel parcheggio di interscambio, un intervento che verrà completato con il supporto del Comune.

Il sindaco Forlani è ora in attesa della risposta di Rfi riguardo alle sue proposte. Anche se i tempi potrebbero essere lunghi, il primo cittadino resta fiducioso nella possibilità di risolvere definitivamente il problema del “bosco dello spaccio” e trasformare l’area in uno spazio sicuro per la comunità.

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