Le oche Gianni e Pinotto di Alzano scomparse? No, solo trasferite

L'appello. «Chiunque le abbia prese, si prega cortesemente di riportarle nel loro habitat naturale», ma poi arriva la spiegazione del custode

Sabato 20 settembre, la notizia della scomparsa di Gianni e Pinotto, due delle oche più amate dell’Oasi sul Serio di Alzano Lombardo, si è diffusa rapidamente sui social media. I gruppi Facebook “Sei di Alzano Lombardo se…” e “Sei di Bergamo se…” sono stati subito invasi da post e commenti in cui si cercava di capire cosa fosse accaduto agli animali, suscitando preoccupazione tra i residenti.

L’ipotesi del rapimento

Secondo i primi commenti sui social, alcuni utenti hanno ipotizzato diverse cause per la loro scomparsa, arrivando persino a immaginare la possibilità di un rapimento o peggio. L’allarme ha spinto gli abitanti a mobilitarsi, cercando informazioni e sperando nel ritorno degli amati volatili.

I cartelli con l’appello

In risposta alla scomparsa, qualcuno ha affisso diversi cartelli sugli alberi vicino all’Oasi. Il messaggio era chiaro: “Ciao, chiunque tu sia che li ha presi o ti sono stati ceduti, sei pregato di riportarli nel loro habitat naturale insieme al loro stormo. Anche gli animali hanno un’anima, a volte anche più degli esseri umani”. L’appello sottolineava l’importanza di rispettare la vita degli animali e di riportarli nel loro ambiente, ma la situazione era tutt’altro che semplice.

La spiegazione del custode dell’Oasi

A fare chiarezza è stato infine Mino Patelli, custode dell’Oasi, che è intervenuto nella discussione online per spiegare cosa fosse realmente accaduto. Gianni e Pinotto, che sui social erano diventate note come “le gemelle Kessler”, non erano scomparse, ma erano semplicemente state trasferite. «Nel corso degli anni – ha raccontato Patelli – credo che siano una quindicina le oche scomparse: Gandalf, Flavia e Buba sono state uccise dai cani, e un numero imprecisato di esemplari, tra cui un cigno nero, è stato preda delle faine. Nessuno, fino a oggi, si è mai preoccupato».

Patelli ha poi spiegato che Gianni e Pinotto erano state trasferite per motivi legati alla gestione degli animali e alle dinamiche di gruppo tra oche. «Come è successo con altre oche e anatre, tra cui Rasputin (un esemplare particolarmente aggressivo), anche loro hanno cambiato locazione», ha precisato il custode. La decisione, secondo Patelli, è stata presa per il bene degli animali, per garantire la convivenza pacifica all’interno dell’Oasi.

Grazie all’intervento del custode, è stato chiarito che le oche non erano state vittime di furti o aggressioni, ma la loro assenza era frutto di una scelta ponderata per il loro benessere.

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