L’82 per cento degli italiani pensa che il cambiamento climatico sia un fatto accertato o una teoria fondata scientificamente, l’11 la ritiene da dimostrare, il 4 priva di fondamento e il 3 addirittura una bufala. Sono i risultati del sondaggio di Eumetra per conto di 3BMeteo illustrati nel convegno “A project for climate change” presso l’ex monastero di Astino.
Italiani e climate change: il campione
L’Osservatorio Meteo Companion 2024 ha intervistato, tra 29 agosto e 11 settembre scorsi, 1.512 persone tra i 18 e i 70 anni. Il 47 per cento del campione attribuisce il cambiamento climatico al comportamento umano e il 37 a “normale evoluzione del pianeta, accelerata dal comportamento umano” per un complessivo 84% che dà quindi per assodata l’origine antropica degli squilibri osservati negli ultimi anni.
Le preoccupazioni sul clima
Tra le preoccupazioni espresse a risposta multipla dagli intervistati, al primo posto la siccità o carenza d’acqua (55 per cento), seguita dalle temperature in aumento (51), dallo scioglimento dei ghiacciai (50), dalle alluvioni (50) di cui è un esempio eclatante quella del 9 settembre scorso a Bergamo e provincia, dai temporali (47), dalla grandine (41), dall’innalzamento del livello dei mari (38) e dalla riduzione delle nevicate (34). “Se però suddividiamo le risposte per fascia d’età, si scopre che i timori per le conseguenze dei cambiamenti climatici sono molto più accentuati per le persone dalla mezza alla terza età – rimarca Alberto Stracuzzi, Market Research Director di Eumetra -. I più giovani, invece, hanno interiorizzato il problema essendo nati nel periodo contraddistinto dai fenomeni più marcati, dai cambiamenti più veloci. I risultati del sondaggio indicano la consapevolezza diffusa che l’uomo, in un modo o nell’altro, sta intervenendo sul clima”.
Crisi del clima: i rimedi percepiti
Il pubblico oggetto del sondaggio ha anche espresso preferenze circa le azioni da intraprendere per contrastare i cambiamenti del clima in atto. Metà intervistati ha citato la preferenza per le fonti energetiche rinnovabili, il 46 per cento la riduzione del consumo di acqua e il 43 di energia. In tema di mobilità, l’uso di mezzi poco o per niente inquinanti (38%) e gli acquisti verdi, etici e responsabili (36%). “C’è sempre un 38 per cento che auspica tra le soluzioni il turismo sostenibile, perché quello che inquina o comunque sproporzionato alla capacità ricettiva di un territorio produce anche consumo dello stesso”, chiosa Stracuzzi. Il 71 per cento delle persone, infine, si informa tramite app sul meteo, il 57 sui siti specializzati, in TV per il 45 e via radio soltanto il 19.