Domenica 27 ottobre, intorno alle 20.15, in via Santa Maria a Carvico, un episodio drammatico ha scosso la comunità locale. La famiglia Marinetti stava rientrando a casa quando il loro volpino di razza Spitz di Pomerania di nome Whisky è stato improvvisamente aggredito da un American Bully dei vicini. La figlia di otto anni teneva Whisky al guinzaglio quando il cane, uscito improvvisamente dal cancello, si è avventato sul cucciolo, azzannandolo.
La corsa contro il tempo
Sotto shock, la bambina ha assistito impotente all’aggressione. Whisky, che avrebbe compiuto un anno il 1° novembre, è stato subito portato all’ospedale veterinario di via Baioni, a Bergamo, nel tentativo di salvargli la vita. Nonostante l’intervento tempestivo e i primi segnali di miglioramento nella giornata di lunedì, una risonanza magnetica ha rivelato gravi lesioni interne e un’emorragia cerebrale. Alle 15 dello stesso giorno, la famiglia ha dovuto dire addio al piccolo Whisky. «È come se avesse aspettato di sentire la voce della mia bambina per andarsene», ha raccontato il padre, Pasquale Marinetti.
Whisky, la mascotte della scuola
Whisky non era solo un cane per la famiglia Marinetti: era una vera e propria mascotte per la scuola primaria della figlia. Al parco, il cucciolo giocava con tutti i bambini e non perdeva occasione per farsi coccolare. «È stato una terapia per noi, fondamentale per la nostra famiglia», ha aggiunto il proprietario.
Le conseguenze per l’American Bully
L’American Bully, già noto per comportamenti aggressivi, è stato sottoposto a valutazione da un veterinario e dal personale dell’ATS, che lo ha classificato come “cane morsicatore”. Tuttavia, Marinetti ha deciso di non richiedere l’abbattimento del cane: «Non cerchiamo rivalsa, i vicini sono affranti. Non si può incolpare il cane».
Appello alla responsabilità
Pur non potendo sporgere denuncia, poiché l’aggressione non ha coinvolto esseri umani, Marinetti lancia un appello: «È necessario sensibilizzare le persone sull’importanza di conoscere la razza del cane che si decide di adottare». Alcune razze, come l’American Bully, sono geneticamente predisposte a comportamenti potenzialmente pericolosi. In molti Paesi, ha sottolineato, alcune razze sono vietate come animali da compagnia, mentre in Italia manca ancora una regolamentazione adeguata.