Il Governo ha dichiarato lo stato d’emergenza per la provincia di Bergamo e alcuni comuni delle province di Lecco e Brescia, stanziando 2,8 milioni di euro per le urgenze.
A tre mesi dall’alluvione che tra l’8 e il 9 settembre ha colpito duramente la Bergamasca, il Governo ha deliberato una misura fondamentale per sostenere i territori colpiti. Lo stato d’emergenza, proposto dal ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, avrà una durata di 12 mesi e consentirà l’accesso ai risarcimenti e il reperimento di ulteriori risorse economiche per riparare i danni subiti.
Fondi immediati per le necessità più urgenti
Lo stanziamento iniziale di 2,8 milioni di euro è stato prelevato dal Fondo per le emergenze nazionali. Questi fondi sono destinati a coprire le prime necessità dei territori interessati, che includono, oltre a Bergamo, anche alcune aree delle province di Lecco e Brescia. Tuttavia, l’entità dei danni totali è stata stimata in decine di milioni di euro, con una suddivisione tra privati e strutture pubbliche.
Eventi meteorologici estremi
L’alluvione dell’8-9 settembre ha provocato ingenti danni nel capoluogo bergamasco e in numerosi comuni orobici. Le pesanti piogge hanno causato frane, esondazioni e allagamenti, aggravati ulteriormente dagli eventi del 12 settembre. Tra le aree più colpite si registrano interruzioni stradali, danni alle infrastrutture e abitazioni rese inagibili, che hanno reso urgente l’intervento delle istituzioni.
Un anno per ricostruire
La finestra temporale di 12 mesi prevista dallo stato d’emergenza consentirà alle amministrazioni locali e regionali di richiedere ulteriori risorse e affrontare le sfide della ricostruzione. Saranno prioritari gli interventi su viabilità, abitazioni, strutture pubbliche e la prevenzione per mitigare i rischi futuri legati al cambiamento climatico, sempre più causa di eventi estremi.