Il Comune di Tavernola Bergamasca, in collaborazione con l’Autorità di Bacino e la Regione Lombardia, sta lavorando alla rimozione dei due cumuli di scarti di gomma e plastiche sommersi ai piedi del Corno di Tavernola, nel lago d’Iseo. Durante un vertice a Milano, l’assessore regionale all’Ambiente, Giorgio Maione, il presidente dell’Autorità di Bacino, Alessio Rinaldi, e il sindaco di Tavernola, Roberto Martinelli, hanno definito il piano d’azione per affrontare questa criticità ambientale. Il costo stimato per l’intervento è di 3,4 milioni di euro, con una fase preliminare di progettazione che richiederà circa il 10% della somma totale.
Indagini dal 2019 e analisi ambientali recenti
Le indagini sui rifiuti sommersi risalgono all’autunno del 2019, quando i carabinieri di Bergamo, guidati dal colonnello Paolo Storoni, e i tecnici dell’Arpa avevano individuato nei campioni prelevati tracce di metalli. Nell’estate 2023, nuovi prelievi e una mappatura dettagliata del fondale sono stati effettuati nell’ambito di un piano finanziato con 85mila euro dalla Regione Lombardia. Durante queste operazioni, i carabinieri di Genova e i ricercatori del CNR hanno riscontrato che i materiali sommersi — composti da gomma, plastica e amiantite — rilasciano microplastiche, metalli e amianto, nonostante non siano emersi rischi immediati per la salute pubblica.
Gli scarti si trovano tra i 10 e i 50 metri di profondità, formando due cumuli distinti di 450 e 22 metri quadrati. Secondo il gruppo di lavoro, la rimozione rappresenta la soluzione più adeguata per proteggere l’ecosistema del lago.
Tecniche di rimozione e tempistiche operative
Il documento di fattibilità tecnico-economica, redatto dall’Autorità di Bacino e dalla società Thetis Srl, ha individuato una soluzione operativa combinata. Si prevede un intervento in due fasi: operatori subacquei recupereranno manualmente i rifiuti più grossolani, mentre i detriti più piccoli e i sedimenti saranno rimossi tramite sorbonatura, una tecnica avanzata di aspirazione.
Tuttavia, saranno necessari almeno due anni per avviare le operazioni sul campo, includendo i tempi per reperire i fondi, affidare la progettazione e bandire la gara per i lavori. Il presidente dell’Autorità di Bacino, Alessio Rinaldi, ha assicurato che l’ente fornirà supporto tecnico e logistico per accelerare il processo.
Impegno condiviso tra le istituzioni
Dal tavolo di lavoro, Regione Lombardia ha confermato il proprio impegno nella ricerca delle risorse economiche necessarie, come sottolineato dall’assessore Maione. La questione, irrisolta da oltre cinquant’anni, è stata riconosciuta come prioritaria. Le autorità hanno dichiarato che la rimozione non solo permetterà di risanare il fondale, ma rappresenta un passo cruciale per la salvaguardia del lago e dell’ambiente circostante.
«La Regione ha dimostrato di recepire il problema con la massima disponibilità — ha dichiarato Rinaldi — e siamo soddisfatti dei progressi compiuti finora».