A Bergamo, il rapporto tra residenti e turisti in Città Alta è ormai emblematico: per ogni abitante ci sono circa 220 visitatori. Secondo i calcoli elaborati da Nino Gandini, storico residente di via San Giacomo, nel 2023 Visit Bergamo ha registrato oltre 1,2 milioni di presenze turistiche in città, evidenziando una pressione crescente sul borgo storico. Gandini ha raccolto questi dati in un documento che riflette la preoccupazione di molti abitanti per l’invasione turistica e il progressivo spopolamento del colle.
Un impegno civico che dura da oltre cinquant’anni
Nino Gandini, che ha recentemente compiuto 95 anni, abita in Città Alta dal 1970, quando il borgo era considerato in declino e molti bergamaschi lo lasciavano per trasferirsi nei nuovi quartieri cittadini. In quegli anni, Gandini iniziò a partecipare alle riunioni del gruppo di impegno civico fondato da Giuliano Mazzoleni, con l’obiettivo di combattere il degrado e il disinteresse nei confronti della parte più antica della città, abitata fin dall’epoca preromana. Mazzoleni, che Gandini ricorda come un uomo di grande valore, riuscì a creare un gruppo coeso, al di là delle appartenenze politiche, per tutelare il patrimonio storico e culturale della zona.
La vita in una casa che racconta una storia
Nella sua abitazione, Gandini conserva le caratteristiche originali degli interni: porticine in legno e vetro, vecchi mattoni e stanze comunicanti. Ha scelto di non ristrutturare, preferendo mantenere intatto lo spirito della casa. Spiega che vivere tra quei muri antichi gli ricorda che ogni luogo porta con sé una storia, fatta delle persone che vi hanno vissuto. Sua moglie Kerstin, scomparsa negli anni scorsi, condivideva con lui questa visione, che continua a ispirare il suo impegno per la comunità.
Lo spopolamento di Città Alta
Negli ultimi decenni, Città Alta ha subito un drastico calo di residenti. Nel 1951, gli abitanti erano 8.000; nel 1971 si erano già dimezzati a 4.000; oggi sono circa 2.600, includendo anche Borgo Canale. Gandini, che partecipa attivamente al nuovo Comitato dei residenti, sottolinea che questa riduzione della popolazione locale rende sempre più difficile mantenere l’identità del borgo, trasformato progressivamente in un’attrazione per il turismo di massa.
Una riflessione sulla sostenibilità del turismo
Secondo il documento elaborato da Gandini, la pressione turistica su Città Alta è insostenibile. Se in tutta Bergamo si registrano 8,4 turisti per abitante, nella città storica il dato raggiunge livelli record. Questa situazione non è solo un problema per i residenti, ma pone interrogativi anche sulla gestione sostenibile del turismo e sull’equilibrio tra visitatori e comunità locali.
Nonostante le difficoltà, Gandini non smette di impegnarsi per Città Alta, seguendo quel senso etico che gli fu trasmesso da Mazzoleni e dalla sua famiglia. Per lui, il borgo dentro le Mura non è solo un luogo fisico, ma una comunità che merita di essere preservata per le future generazioni.