Sadate Djiram, richiedente asilo di 28 anni originario del Togo, è stato trasferito dal carcere di via Gleno al reparto di Psichiatria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. L’uomo è accusato, da reo confesso, di aver ucciso a coltellate Mamadi Tunkara, vigilante 36enne di origine gambiana, con l’aggravante della premeditazione. La decisione del trasferimento è stata presa per evitare possibili atti di autolesionismo da parte del detenuto.
La ricostruzione del delitto
L’omicidio è avvenuto lo scorso 3 gennaio in via Tiraboschi, nel cuore di Bergamo. Mamadi Tunkara, addetto alla sicurezza del supermercato Carrefour, è stato aggredito e ucciso a coltellate. L’accusa di premeditazione si basa su elementi raccolti durante le indagini, che hanno portato all’arresto di Djiram. L’episodio ha scosso profondamente la comunità locale, richiamando attenzione sia mediatica sia istituzionale.
Fiaccolate in ricordo della vittima
La città ha risposto all’omicidio con momenti di raccoglimento e solidarietà. Venerdì sera, 10 gennaio, decine di persone hanno partecipato a una fiaccolata nel centro di Bergamo per ricordare Mamadi Tunkara. Un secondo evento commemorativo è già in programma per venerdì 17 gennaio, con partenza alle 18.30 da largo Rezzara. L’iniziativa, organizzata dai Giovani Gambiani in collaborazione con il Comune di Bergamo, vuole tenere vivo il ricordo della vittima e sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto accaduto.
Una comunità sotto shock
Il trasferimento di Djiram e il proseguimento delle indagini sono seguiti con attenzione dalle autorità e dalla comunità locale, scossa dalla tragedia. La vicenda ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e ha riunito cittadini di diverse origini per onorare la memoria di Mamadi Tunkara.