La nascita della Linea 30: una battaglia estiva
La Linea 30, istituita nel 2024 per collegare Grassobbio con Seriate, in particolare con l’ospedale Bolognini, era stata accolta con grande entusiasmo. La sua attivazione, annunciata l’8 settembre 2024, era stata il frutto di una lunga trattativa tra il Comune e Azienda Trasporti Bergamo (Atb). Il sindaco di Grassobbio, Manuel Bentoglio, aveva espresso soddisfazione per il traguardo raggiunto, definendolo un risultato importante per la comunità.
L’amministrazione comunale aveva lavorato duramente per soddisfare le richieste dei cittadini, spesso accompagnate da toni accesi e riunioni straordinarie. In particolare, l’assessore Iudica e lo stesso Bentoglio avevano giocato un ruolo chiave nella negoziazione con il direttore di Atb, Liliana Donato.
Un esperimento poco utilizzato
La Linea 30 era stata concepita come un progetto sperimentale, con l’obiettivo di valutare il numero effettivo di utenti. Il servizio doveva essere un modo per rispondere alle esigenze della popolazione di Grassobbio, che lamentava la mancanza di un collegamento diretto con l’ospedale Bolognini, un punto di riferimento importante per il territorio.
Nonostante l’impegno profuso per ottenere questo servizio, il basso numero di passeggeri ha portato a una decisione inevitabile: la soppressione definitiva della linea, prevista per il 18 gennaio 2025.
Il disappunto dell’amministrazione
Il sindaco Bentoglio ha espresso il suo rammarico per l’esito del progetto, definendolo una sconfitta per tutta la comunità. Ha sottolineato come il servizio, pur ottenuto dopo grandi sforzi, non sia stato sfruttato dalla cittadinanza, rendendo impossibile la sua sostenibilità economica.
Queste le sue parole: “Purtroppo questo servizio è stato utilizzato pochissimo dalla cittadinanza, nonostante le richieste iniziali. È un’amara sconfitta per tutti noi che abbiamo lavorato per realizzarlo”.
Un insegnamento per il futuro
La vicenda della Linea 30 lascia un insegnamento importante sulle reali necessità e abitudini della popolazione locale. Anche se le richieste iniziali erano state numerose e insistenti, il progetto non è riuscito a coinvolgere un’utenza sufficiente per giustificare il mantenimento del servizio.