Il Filagosto Festival, storico appuntamento musicale della provincia di Bergamo, non si farà quest’anno. Gli organizzatori hanno annunciato la sospensione dell’edizione 2024, una decisione che riflette le difficoltà economiche che stanno colpendo la musica dal vivo in tutta Italia.
Una lunga resistenza, poi lo stop
«Abbiamo resistito il più possibile, convinti che la buona musica debba essere di tutti»: con queste parole, l’associazione Filago-Giovani, che organizza l’evento, ha spiegato il motivo dello stop. Il problema principale sono i costi sempre più alti, che hanno reso impossibile la sostenibilità economica del festival.
Il Filagosto non era solo un festival, ma anche una vetrina per artisti emergenti. Nel 2015, il palco del festival ospitava band allora poco conosciute come i Pinguini Tattici Nucleari, oggi tra i nomi più importanti della musica italiana, e Lucio Corsi, arrivato secondo al Festival di Sanremo 2024 e prossimo rappresentante dell’Italia all’Eurovision 2025.
I primi segnali di difficoltà si erano già manifestati nel 2023, quando l’ingresso, storicamente gratuito, era stato reso a pagamento con una cifra simbolica di un euro. Nel 2024 il costo era salito a cinque euro, ma non è bastato a coprire le spese.
Le cause della crisi
Il presidente dell’associazione Filago-Giovani, Giuseppe Carminati, ha spiegato che i problemi sono iniziati nel 2019, quando il festival ha dovuto lasciare la storica area attrezzata e trasferirsi in una nuova location. La nuova area, di natura agricola, ha richiesto importanti investimenti per essere adattata agli eventi dal vivo.
Poi è arrivata la pandemia, che ha bloccato tutto per due anni. Nel 2022 il festival è ripartito, ma con costi sempre più elevati per logistica, sicurezza e cachet degli artisti. Nonostante l’impegno di 90 volontari, la gestione è diventata insostenibile.
Un problema più ampio per la musica dal vivo
Il caso del Filagosto è solo la punta dell’iceberg. Sempre più festival indipendenti stanno lottando per sopravvivere, schiacciati da costi in crescita e da una concorrenza sempre più forte da parte dei grandi eventi commerciali.
L’aumento delle spese organizzative, unito alla difficoltà di reperire sponsor e fondi pubblici, sta portando molte manifestazioni musicali alla chiusura o alla riduzione del programma. Anche in Bergamasca, altre realtà culturali hanno dovuto ridimensionarsi o fermarsi per difficoltà economiche.
Il futuro del Filagosto
Nonostante lo stop del 2024, gli organizzatori non intendono arrendersi. Si sta già lavorando per trovare una soluzione che permetta il ritorno del festival nel 2025. L’obiettivo è garantire un evento sostenibile senza compromettere la qualità artistica e l’accessibilità economica per il pubblico.
Resta da vedere se il Filagosto riuscirà a tornare in pista o se sarà l’ennesima vittima della crisi dei festival indipendenti in Italia.