L’amministrazione comunale di Lovere ha ribadito alla proprietà della Villa Gregorini che l’ordinanza del 2022, emessa dopo un incendio che aveva danneggiato l’edificio, è ancora valida. La sindaca Claudia Taccolini ha sottolineato l’importanza di mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e ha sollecitato interventi più incisivi. L’immobile, di proprietà della società Port Club Srl, attualmente in liquidazione, era stato oggetto di una disposizione che obbligava la chiusura dell’area con barriere e cartelli di pericolo. Tuttavia, nonostante le misure adottate, l’accesso alla villa resta facile attraverso il parco adiacente.
Operazioni antidroga e pericolosità dell’area
Tra il 9 e il 10 marzo, la villa è stata nuovamente al centro delle cronache per un blitz antidroga condotto dai Carabinieri. Un uomo di 28 anni, residente a Castro, è stato arrestato con 120 grammi di cocaina. Durante l’interrogatorio, ha dichiarato di aver ricevuto la droga come compenso per aver recuperato uno zaino nascosto all’interno della villa su richiesta di altre persone. Le forze dell’ordine monitorano da tempo la zona, considerata a rischio sia per episodi di criminalità che per la condizione precaria dell’edificio.
Il caso del ragazzo precipitato
La pericolosità dell’edificio è stata confermata dal grave incidente avvenuto il 3 marzo, quando un quindicenne di Costa Volpino è precipitato dal secondo piano mentre esplorava la villa con un amico. Il crollo della soletta, indebolita dall’incendio del 2022, ha causato la caduta fino al piano terra, ma l’impatto è stato attutito da una cisterna in plastica presente sul posto, evitando conseguenze peggiori. Il ragazzo è ancora ricoverato in ospedale a Bergamo, ma non è in pericolo di vita.
Prospettive future per la villa
Attualmente in vendita per 850mila euro, la Villa Gregorini richiede un investimento di almeno 4 milioni di euro per essere completamente ristrutturata. La sindaca Taccolini ha espresso la disponibilità del Comune a valutare una variazione della destinazione d’uso dell’edificio, attualmente residenziale. Se un potenziale acquirente fosse interessato a trasformarlo in un hotel, l’amministrazione sarebbe disposta a collaborare per trovare una soluzione che metta fine al degrado dell’area, un problema che si trascina da decenni.