Stabilità e specializzazione: le imprese bergamasche puntano su operai qualificati

Nel secondo semestre 2024 calano le assunzioni in somministrazione, mentre cresce la richiesta di profili tecnici difficili da reperire

Le aziende della provincia di Bergamo stanno ridefinendo le proprie strategie occupazionali, orientandosi sempre più verso l’assunzione diretta e la stabilizzazione del personale. È quanto emerge dall’Osservatorio semestrale Confindustria Bergamo-Agenzie per il Lavoro, che evidenzia un netto calo della domanda di lavoro in somministrazione e, al contempo, una forte e costante ricerca di figure professionali specializzate, soprattutto in ambito manifatturiero.

La rilevazione, che da quest’anno viene pubblicata con cadenza semestrale, registra una contrazione del 30% nella richiesta di lavoratori in somministrazione rispetto al semestre precedente, confermando un trend iniziato nel 2023. Rispetto all’anno precedente, il calo complessivo tocca quota -50%, segnando il terzo semestre consecutivo in flessione. Una dinamica che, secondo gli analisti, riflette la volontà delle imprese di investire su personale stabile, consapevoli dell’importanza strategica delle risorse umane nel lungo periodo.

Il tasso di disoccupazione al 1,5% – il più basso in Italia – testimonia la tenuta del mercato del lavoro bergamasco, che pur mostrando una diminuzione della domanda in alcuni settori, continua a evidenziare una “fame” crescente di lavoratori specializzati. I profili più richiesti restano i conduttori di impianti (25,1%), seguiti da personale non qualificato (20,2%), tecnici (15,6%) e addetti al commercio (14,8%). Gli operai specializzati scendono leggermente al 13,7%, ma restano una componente essenziale.

Tra le professioni più richieste si trovano:

  • addetti al servizio di pulizia (3,7%)

  • consegnatari di merci (3,6%)

  • montatori e manutentori (3,7%)

  • fonditori e saldatori (2,0%)

  • tecnici informatici (1,9%)

  • addetti fast food (2,9%) e commessi al dettaglio (2,6%)

Le difficoltà maggiori si concentrano sulle figure tecniche e operative: dalle professionalità ingegneristiche ai montatori, saldatori, installatori elettronici e tecnici di precisione, le imprese faticano a reperire candidati idonei. Particolarmente critico il caso dei conduttori di macchinari per la lavorazione della gomma, in linea con la vocazione industriale del territorio.

Il confronto con il contesto lombardo conferma la peculiarità manifatturiera di Bergamo: mentre nel resto della regione aumentano le richieste di addetti alla vendita e consegne, nella provincia orobica resta predominante la domanda di operatori d’impianto e tecnici di produzione.

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