Yuri Previtali, il foreign fighter originario di Palazzago, ha smentito fermamente le notizie che lo volevano morto in combattimento in Ucraina. Nella serata di sabato 29 marzo, alcuni media russi, tra cui la Tass, avevano diffuso la notizia che il combattente italiano fosse stato ucciso durante uno scontro. La notizia era stata lanciata da Vladimir Rogov, un leader filorusso che, durante l’occupazione della regione di Zaporizhzhia, aveva fondato il movimento “Noi siamo insieme alla Russia”. Secondo Rogov, Previtali sarebbe stato un “nazista italiano” eliminato sul campo di battaglia.
La smentita ufficiale
La notizia della morte di Yuri Previtali è stata prontamente smentita dal diretto interessato. Claudio Locatelli, noto come “Il giornalista combattente” e altro bergamasco, aveva già confutato la versione russa. Su social media, Locatelli ha confermato di aver parlato con Previtali, che si trova lontano dal fronte e sta bene. Locatelli ha aggiunto: “Immaginate quanto abbiano verificato queste testate… si sono inventati perfino il luogo dove l’hanno ucciso”.
Il ritorno in Ucraina e il riconoscimento ufficiale
Yuri Previtali è in Ucraina dal 2022, subito dopo l’inizio dell’invasione russa. Durante il suo impegno sul fronte, Previtali era stato ferito, ma a fine 2022 era tornato temporaneamente in Italia. Pochi giorni prima della diffusione della falsa notizia, il 25 marzo 2024, Previtali aveva annunciato sui social che lo Stato ucraino gli aveva riconosciuto lo status di veterano. In un post, ha raccontato delle difficoltà burocratiche per ottenere il riconoscimento, ma ha anche espresso gratitudine per l’aiuto ricevuto dal suo avvocato.
La reazione alle fake news
La diffusione di queste false informazioni evidenzia ancora una volta la complessità e le difficoltà di reperire notizie accurate in contesti di guerra. La smentita di Yuri Previtali mostra quanto la disinformazione possa facilmente diffondersi, influenzando l’opinione pubblica e creando confusione in una guerra già complessa.