Dazi Usa, imprese bergamasche in allerta: serve un piano concreto

Lanciato un ordine del giorno urgente in Consiglio comunale per proteggere lavoro e filiere produttive colpite dai dazi

Comune di Bergamo

Preoccupazione crescente per l’export bergamasco
Le imprese di Bergamo si trovano in una situazione critica a causa dei dazi imposti dagli Stati Uniti, che mettono a rischio l’intero sistema produttivo locale. A lanciare l’allarme sono stati i consiglieri comunali Roberto Amaddeo e Paola Rossi, i quali hanno presentato un ordine del giorno urgente durante l’ultima seduta del Consiglio comunale.

Secondo i due consiglieri, la risposta del Governo italiano è stata insufficiente, definita “debole e tardiva”, e incapace di fronteggiare le conseguenze economiche per le aziende del territorio. “Si continua a parlare dei dazi come opportunità – hanno dichiarato –, ma la realtà è fatta di posti di lavoro a rischio, imprese che chiudono e filiere in difficoltà”.


Critiche all’azione del Governo e mancanza di strategie europee
Il documento approvato sottolinea tre gravi carenze nella gestione dell’emergenza:

  • Assenza di un piano nazionale con risorse economiche dedicate a supportare le imprese colpite;

  • Mancanza di una strategia condivisa con l’Unione Europea, che lascierebbe l’Italia isolata nel confronto con Washington.


Richieste concrete alla Giunta e alle istituzioni
L’ordine del giorno impegna l’amministrazione comunale ad agire su più fronti. Le azioni previste includono:

  • Invio dell’atto a Governo e Ministeri competenti, affinché prendano coscienza dell’urgenza locale;

  • Costruzione di un fronte politico unitario locale, coinvolgendo tutte le forze del territorio per una posizione condivisa;

  • Collaborazione con Camera di Commercio, Confindustria, Coldiretti e altri attori economici, per sviluppare strategie comuni;

  • Coinvolgimento diretto degli europarlamentari bergamaschi, affinché portino la questione a Bruxelles, sollecitando un supporto a livello europeo.


Il messaggio: “Bergamo non può pagare da sola”
“La nostra città non può pagare il conto di una politica protezionista internazionale e delle risposte deboli da parte delle istituzioni nazionali – hanno concluso Amaddeo e Rossi –. Serve un piano concreto, con risorse reali e interventi mirati per difendere il lavoro e il futuro economico delle imprese bergamasche”.

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