Declassamento del lupo: passo avanti nella gestione della specie e a favore delle economie rurali

Il declassamento del lupo approvato dal Consiglio Europeo rappresenta un passo importante verso una gestione equilibrata della specie, a beneficio delle comunità rurali

lupo

Il Consiglio Europeo approva il declassamento del lupo: nuova flessibilità per gli Stati membri
Il 16 aprile, il Consiglio Europeo ha dato il via libera al declassamento del lupo all’interno della direttiva Habitat, passando dallo status di “strettamente protetto” a “protetto”. Questa decisione rappresenta un’importante svolta nella gestione della specie, con l’obiettivo di offrire maggiore flessibilità agli Stati membri nella gestione delle popolazioni di lupo. In questo contesto, le istituzioni hanno cercato di trovare un equilibrio tra la protezione del lupo e le esigenze delle comunità rurali, che da tempo segnalano gli impatti negativi legati all’aumento della popolazione di lupi.

Michele Schiavi: un passo positivo per la gestione equilibrata della specie

Michele Schiavi, consigliere regionale bergamasco di Fratelli d’Italia (FdI), ha commentato positivamente il declassamento, definendolo “un passo positivo verso una gestione più equilibrata e sostenibile della specie”. Secondo Schiavi, l’incremento della popolazione di lupi ha causato numerosi problemi alle comunità rurali, in particolare agli allevatori, che devono affrontare danni ingenti. Schiavi ha ribadito che a livello istituzionale sono state fatte richieste concrete per risolvere questi problemi. “In caso di approvazione anche da parte del Parlamento Europeo, i singoli Stati potranno adottare normative più mirate, migliorando la gestione del lupo nelle loro regioni”, ha concluso Schiavi, sottolineando l’importanza di dati certi sulla presenza del lupo in Lombardia.

Il ruolo del Parlamento Europeo: la decisione finale

Ora, la parola passa al Parlamento Europeo, che a maggio 2025 dovrà esprimersi sulla proposta di modifica della direttiva Habitat. Se il testo proposto dal Consiglio Europeo sarà approvato, la modifica entrerà ufficialmente in vigore, altrimenti sarà necessario un ulteriore negoziato interistituzionale. La decisione finale potrebbe rappresentare un punto di svolta per la gestione della specie, soprattutto per le zone rurali e montane che stanno vivendo un’espansione significativa dei lupi.

Zamperini: regole chiare per la gestione del lupo

Anche Giacomo Zamperini, consigliere regionale di FdI e presidente della Commissione Montagna, ha espresso il proprio sostegno al declassamento del lupo. Zamperini ha evidenziato che il lupo non è più una specie a rischio estinzione, ma anzi si sta espandendo rapidamente, causando impatti negativi su attività agricole, pastorali e sulla sicurezza nelle aree montane e rurali. Ora non ci sono più alibi: è il momento di intervenire con regole chiare e strumenti di monitoraggio puntuali”, ha dichiarato Zamperini, aggiungendo che è necessario un piano di gestione serio per affrontare l’espansione del lupo. Secondo i dati disponibili, la popolazione di lupi in Lombardia ha visto aumenti delle unità riproduttive superiori al 35% da un anno all’altro, segno di un’espansione costante.

L’impegno di Regione Lombardia e la necessità di un piano di gestione nazionale

Zamperini ha anche sottolineato l’importanza che Regione Lombardia faccia la sua parte nel processo di gestione del lupo, facendo fronte alle sfide economiche e sociali derivanti dalla sua presenza. “Continueremo a lavorare, anche attraverso il Gruppo di lavoro che presiedo, per garantire che le normative europee e nazionali si integrino efficacemente con le esigenze locali,” ha concluso il consigliere regionale, ribadendo che la tutela del tessuto socio-economico deve essere al centro delle politiche di gestione.

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