Pasqua, boom di prenotazioni nei ristoranti: oltre 16 milioni di euro a Bergamo

Cresce la voglia di festeggiare fuori casa nonostante il meteo incerto e le difficoltà economiche

Un quarto dei bergamaschi ha scelto ristoranti e locali per i giorni di Pasqua e Pasquetta, generando un fatturato stimato di oltre 16 milioni di euro, secondo i dati diffusi da Confcommercio Bergamo. Le prenotazioni per i pranzi festivi hanno toccato punte del 90% della capienza disponibile, avvicinandosi in molti casi al “sold out”. Un dato che conferma la tendenza positiva del settore ristorazione, nonostante le incertezze economiche e le previsioni meteo poco favorevoli.

Ristoranti pieni e menù tra tradizione e innovazione

A scegliere di pranzare fuori durante le festività pasquali sono stati oltre 240 mila cittadini bergamaschi, pari a quasi uno su quattro. Si registra un incremento del +1,8% rispetto al 2024, anno record. Il giro d’affari generato ha superato i 13 milioni nei ristoranti tradizionali, mentre il resto è stato coperto da bar e servizi d’asporto. La spesa media per un pranzo si è attestata tra i 60 e i 100 euro, con punte oltre i 120 euro per i locali di alta gamma. Non mancano tuttavia offerte più accessibili, anche a 50 euro, soprattutto nelle trattorie.

I menù proposti mantengono saldo il legame con la tradizione gastronomica locale, ma non rinunciano a tecniche di cottura moderne, come la bassa temperatura o la cottura al fieno per esaltare agnelli e capretti. Ampio spazio anche a piatti di pesce, proposte vegetariane e alternative alla carne ovina.

Turismo in ripresa: hotel quasi pieni, ma occhio al meteo

Il trend positivo della ristorazione si riflette anche nel comparto turistico. Bergamo ha beneficiato dell’onda lunga del Salone del Mobile e della spinta delle festività pasquali. Le prenotazioni alberghiere hanno registrato un’alta occupazione in città e provincia, grazie anche ai ponti del 25 aprile e del 1° maggio.

L’interesse dei visitatori stranieri è in crescita: oltre ai turisti da Germania, Regno Unito, Francia e Svizzera, spiccano presenze dalla Polonia, Romania, Repubblica Ceca e Paesi scandinavi. Sul Sebino si segnalano arrivi persino da Stati Uniti e Australia. In particolare, la Val Brembana e San Pellegrino Terme hanno raggiunto il tutto esaurito, complice la crescente attrattiva del turismo termale e del wellness. In zone meno turistiche, la domanda ha premiato le strutture con spa e pacchetti gourmet, confermando un trend che abbina benessere e gastronomia.

Le previsioni meteo, tuttavia, continuano a rappresentare un’incognita, con disdette in particolare nelle zone lacustri. Questo potrebbe influenzare negativamente l’andamento delle prossime settimane, nonostante la spinta positiva data dal calendario.

Preoccupazioni all’orizzonte: inflazione e calo dei consumi

Nonostante i numeri favorevoli, gli operatori segnalano segnali di rallentamento, legati all’aumento del costo della vita e alla riduzione della capacità di spesa delle famiglie. «Dall’inizio dell’anno abbiamo notato un calo delle uscite – ha dichiarato Petronilla Frosio – anche chi ha più disponibilità economica tende a limitare le spese». Le festività rimangono comunque un momento privilegiato, ma le prospettive per i mesi successivi restano incerte.

L’inflazione, i rincari energetici e l’aumento dei costi delle materie prime, oltre al calo dei consumi di vino e alcolici nei locali, sono elementi che preoccupano gli operatori del settore. La speranza è che qualità del servizio e buon rapporto qualità-prezzo possano sostenere la tenuta del comparto.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Tradizione religiosa, divertimento all’aria aperta e cultura: ecco le iniziative per il weekend di festa...

Altre notizie