Ostello di Monterosso, ancora chiuso e a rischio vendita: la Provincia non ha i fondi per i lavori

Dopo due anni di promesse e nessun intervento, l’ipotesi di alienazione si fa concreta. Il gestore: “Amaro in bocca, serve una soluzione”

Chiuso dall’ottobre 2022, l’Ostello di Monterosso a Bergamo resta un nodo irrisolto tra gestore e Provincia. La promessa riapertura prevista per il 2023 è slittata, prima all’estate 2024 e poi al 2025, ma a oggi nessun intervento è stato effettuato e la struttura rimane inaccessibile e in progressivo degrado.

Il motivo? Lo stallo sui lavori di manutenzione straordinaria, giudicati necessari per garantire l’agibilità dell’edificio. Da un lato Central Hostel Bergamo, gestore dell’ostello, rivendica che sia la Provincia, in quanto proprietaria, a farsi carico della spesa – stimata attorno ai 900mila euro. Dall’altro lato, la Provincia ha cambiato linea, sostenendo di non disporre più delle risorse e chiedendo al gestore di contribuire alla spesa o, in alternativa, valutare l’acquisto dell’immobile.

“Per due anni ci hanno detto che avrebbero cercato i fondi. Ora ci dicono che non ci sono. Questa situazione ci lascia l’amaro in bocca”, ha dichiarato Emilio Scandella, titolare del Central Hostel Bergamo, ribadendo però di non essere interessato all’acquisto della struttura. Il rapporto tra le parti, seppur improntato alla collaborazione, è giunto a un punto critico.

Tre sono le opzioni attualmente sul tavolo, come dichiarato dal presidente della Provincia Pasquale Gandolfi:

  1. Un intervento congiunto tra gestore e Provincia per finanziare la riqualificazione;

  2. L’acquisto dell’immobile da parte del gestore;

  3. La vendita dell’ostello tramite manifestazione pubblica d’interesse, a cui tutti potranno partecipare, con diritto di prelazione da parte dell’attuale affittuario.

Nel frattempo, l’ostello versa in condizioni sempre più critiche, con evidenti problemi di sicurezza. Scandella racconta di furti, atti vandalici e intrusioni notturne: “La polizia l’altro giorno ha quasi preso un gruppo di ragazzi entrati abusivamente, ma sono scappati nel bosco. Passiamo ogni giorno a fare controlli, ma senza presidio fisso l’edificio è esposto a continui rischi”.

La chiusura prolungata dell’ostello ha ricadute anche sul quartiere di Monterosso, privato di un presidio giovanile e sociale importante. La struttura, infatti, rappresentava non solo un punto di riferimento per il turismo sostenibile, ma anche una presenza positiva per la comunità locale, contribuendo a vivacizzare l’area e a garantire maggiore sicurezza.

Serve una decisione rapida, sia per evitare il completo deterioramento dell’immobile sia per restituire una funzione attiva a un edificio simbolico per il quartiere. In un contesto dove i fondi pubblici sono sempre più scarsi, l’equilibrio tra interesse pubblico e sostenibilità gestionale resta delicato.

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