Momenti di tensione nel Parco “Mariana Frigeni Careddu” di Bergamo, dove la sera del 2 maggio la Polizia Locale ha arrestato un cittadino nordafricano di 32 anni, sorpreso in flagranza mentre cedeva una dose di eroina. Il fermo si è trasformato in un vero e proprio scontro fisico, quando l’uomo ha reagito violentemente tentando la fuga e lanciando la propria bicicletta contro gli agenti.
Il tentativo di fuga e la reazione violenta
Gli agenti della Polizia Locale, durante un’operazione di controllo nel quartiere Borgo Palazzo, hanno notato una cessione sospetta di sostanze stupefacenti. Alla vista delle divise, l’acquirente si è dato alla fuga, mentre lo spacciatore ha opposto resistenza, scagliando la bici contro gli agenti e tentando di dileguarsi.
Ne è scaturita una breve colluttazione, risolta solo con l’impiego dello spray al peperoncino in dotazione agli operatori. Grazie al rapido intervento, l’uomo è stato immobilizzato e tratto in arresto.
Un passato pieno di reati e divieti ignorati
Dagli accertamenti successivi è emerso che il soggetto, identificato con le iniziali O. M., era irregolare sul territorio italiano dal 2012, senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora. Ma non solo: risultava già destinatario di un ordine di carcerazione per una pena di un anno e quattro mesi, oltre che di un divieto di dimora nella provincia di Bergamo, che aveva ignorato completamente.
Sul suo conto pendono anche numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, e una misura di prevenzione emessa dal Questore sotto forma di avviso orale.
Custodia in carcere dopo l’udienza per direttissima
Il giorno seguente, il 3 maggio, si è svolta l’udienza per direttissima presso il Tribunale di Bergamo. Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere, ordinando al contempo che venga portata a termine l’espiazione della pena residua decisa in precedenza dal Tribunale di Grosseto.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, l’uomo è stato trasferito nella casa circondariale di via Gleno, dove rimarrà detenuto per scontare la condanna.