Una lunga storia di violenza domestica è emersa a Romano di Lombardia, dove una donna di 40 anni ha trovato il coraggio di denunciare il marito dopo vent’anni di soprusi. La vittima, insieme ai tre figli minori, ha cercato rifugio presso una struttura protetta, attivata dai carabinieri in collaborazione con l’Ospedale e il Centro Antiviolenza “Sirio” di Treviglio.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, le violenze sarebbero iniziate fin dal matrimonio, celebrato nel 2003, e si sarebbero intensificate nel tempo, coinvolgendo anche i figli minori. L’episodio che ha spinto la donna a rivolgersi ai carabinieri è stata una grave minaccia telefonica da parte del marito, un connazionale 40enne, che ha rappresentato il culmine di una lunga serie di abusi.
A seguito della denuncia, la Procura di Bergamo ha richiesto l’adozione di misure cautelari. Il 6 maggio, il giudice ha disposto l’allontanamento dell’uomo dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi alla moglie e ai figli, imponendo una distanza minima di 500 metri. Per garantire il rispetto del provvedimento, è stato attivato il monitoraggio tramite braccialetto elettronico.
L’intervento tempestivo delle autorità ha consentito di mettere in sicurezza l’intero nucleo familiare, offrendo supporto psicologico e assistenza alle vittime. Il caso, ora al vaglio degli inquirenti, rappresenta un esempio di come la rete territoriale di protezione possa agire rapidamente per prevenire ulteriori episodi di violenza.