Bergamo punta a diventare una città a 30 km/h. L’obiettivo è ambizioso: portare la copertura delle Zone 30 all’87% delle strade urbane, superando il 77,7% previsto dal Piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS). L’annuncio arriva dall’assessore alla Mobilità Marco Berlanda, intervenuto durante un convegno organizzato dal Comitato per Redona, dove ha presentato le nuove iniziative per ridurre la velocità dei veicoli in città.
Display luminosi e cuscini berlinesi: misure immediate
Berlanda ha spiegato che per ora non ci sono i fondi necessari per un completo ridisegno della viabilità urbana, un intervento che richiederebbe diversi milioni di euro. Tuttavia, il Comune ha deciso di intervenire con soluzioni meno costose ma comunque efficaci:
-
Pannelli luminosi: segnalatori che indicheranno il superamento del limite di 30 km/h, per sensibilizzare i conducenti e indurre a rallentare.
-
Cuscini berlinesi: pannelli di plastica installati sull’asfalto che, a differenza dei classici dossi, rallentano i veicoli senza creare pericoli per ciclisti e motociclisti.
“Il nostro obiettivo è estendere le Zone 30 in modo capillare”, ha sottolineato Berlanda. “Al momento siamo al 70% delle strade urbane, ma vogliamo arrivare all’87%”.
Il modello Bologna: sicurezza e meno vittime
Durante l’incontro, Andrea Colombo, ex assessore alla Mobilità di Bologna, ha presentato i risultati della rivoluzione 30 km/h nella sua città. Un progetto partito tra le polemiche, ma che ha già prodotto risultati positivi:
-
Zero pedoni uccisi in strada nel 2024, un dato che non si registrava dal 1991.
-
Incidenti mortali dimezzati, da 20 a 10.
-
+10% di spostamenti in bici e -29% di inquinamento da traffico.
-
Tempo medio di percorrenza in auto aumentato di appena un minuto, passando da 16 minuti e 54 secondi a 17 minuti e 54 secondi.
Olbia: un esempio virtuoso nel centrodestra
Un altro modello di riferimento arriva da Olbia, dove il sindaco Settimo Nizzi ha introdotto il limite dei 30 km/h in tutto il centro urbano. “Oggi le persone parcheggiano fuori dal centro storico e si spostano a piedi”, ha raccontato Nizzi. “La Polizia locale interviene solo in caso di infrazioni, ma le multe sono poche perché la cultura del rispetto dei limiti si è diffusa”.
Redona raccoglie fondi per la sperimentazione
L’incontro è stato organizzato dal Comitato per Redona, che ha lanciato una campagna di raccolta fondi per avviare una sperimentazione di urbanistica tattica nel quartiere. “Useremo fioriere e bancali per rallentare il traffico e mostrare i benefici delle Zone 30”, ha spiegato il presidente Emiliano Bezzi, che ha già chiesto il supporto della Fondazione Comunità Bergamasca e dell’amministrazione comunale.