Alta tensione nel carcere di Bergamo, dove un detenuto ha dato fuoco alla propria cella, costringendo il personale della polizia penitenziaria a un intervento d’emergenza. Le fiamme hanno sprigionato una densa coltre di fumo, rendendo difficoltose le operazioni di soccorso e obbligando gli agenti a evacuare i detenuti nei cortili di passeggio per evitare ulteriori intossicazioni.
Quattro persone in ospedale
A seguito dell’incendio, tre agenti di polizia penitenziaria e lo stesso detenuto responsabile del rogo sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure. Il fumo ha reso l’aria irrespirabile e ha ridotto drasticamente la visibilità, complicando le operazioni di soccorso e la gestione della situazione all’interno della struttura.
Sindacati in allarme: “Situazione insostenibile”
La Cisl Fns di Bergamo ha espresso forte preoccupazione per la situazione. Toni Sole, segretario generale aggiunto, ha dichiarato:
“La tensione all’interno del carcere di Bergamo è ai massimi livelli. L’episodio non è degenerato in tragedia solo grazie all’intervento tempestivo e professionale del personale di polizia penitenziaria”.
Sole ha evidenziato la necessità di alleggerire la pressione sugli agenti, già provati da mesi di crescente tensione, proponendo il trasferimento di un congruo numero di detenuti psichiatrici, che rappresentano un fattore di rischio per la sicurezza del carcere.
Precedenti episodi e richieste di intervento
Non è la prima volta che si registrano episodi di violenza e disordini nella struttura penitenziaria di Bergamo. I sindacati chiedono da tempo un rafforzamento del personale e maggiori misure di sicurezza, soprattutto per gestire situazioni critiche come quelle legate ai detenuti con disturbi psichiatrici.