L’autoritratto di Bartolomeo Nazari arriva in Accademia Carrara
È datato tra il 1725 e il 1730 ed è firmato da Bartolomeo Nazari – uno dei massimi ritrattisti del Settecento – il nuovo autoritratto donato all’Accademia Carrara di Bergamo da Carla Bonfichi, in memoria del direttore d’orchestra Francesco Molinari Pradelli e della moglie Bianca Maria Radaelli. L’opera, proveniente dalla prestigiosa collezione Molinari Pradelli di Bologna, rappresenta un acquisto culturale di grande rilevanza, che si inserisce nel solco di una tradizione di donazioni che ha arricchito la Carrara nel corso di oltre due secoli.
La presentazione ufficiale del dipinto il 16 maggio
Il pubblico potrà scoprire il nuovo capolavoro venerdì 16 maggio alle ore 17.30 presso l’Ala Vitali dell’Accademia Carrara, durante l’evento di presentazione ufficiale. A intervenire saranno Elena Carnevali, presidente della Fondazione e sindaca di Bergamo, la donatrice Carla Bonfichi, la direttrice Maria Luisa Pacelli, lo storico dell’arte Angelo Mazza e Paolo Plebani, conservatore della Carrara.
L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria, tramite il link:
👉 https://www.lacarrara.it/evento/presentazione-della-donazione-del-dipinto-di-bartolomeo-nazari/
Un autoritratto “dentro il quadro”: l’inganno ottico di Nazari
Il dipinto donato si distingue come un raro esempio di trompe-l’œil applicato al ritratto. Nazari si autoritrae all’interno di un’altra tela, sfruttando un inganno visivo per rompere la staticità classica degli autoritratti e mettere in mostra la propria maestria compositiva. Elementi simbolici come la spatola, la tavolozza, i pennelli e una piccola scultura del Laocoonte completano l’immagine, trasformandola in una dichiarazione d’identità e di poetica artistica.
Bartolomeo Nazari: un bergamasco di fama internazionale
Nato a Clusone nel 1693, Nazari fu allievo di Fra Galgario a Bergamo, ma la sua formazione e il suo successo si consolidarono a Venezia, dove diventò uno dei ritrattisti più ricercati, anche da committenti internazionali. La Carrara possedeva già alcuni suoi lavori, incluso il ritratto di Giacomo Carrara, fondatore dell’istituzione, con cui l’artista ebbe un rapporto di stima duraturo.
La Carrara, “Casa del Collezionismo” con donazioni d’eccellenza
L’Accademia Carrara, fondata su un lascito privato, ha costruito la propria storia grazie a oltre 260 donatori. Nomi illustri come Guglielmo Lochis, Giovanni Morelli, Federico Zeri e Mario Scaglia hanno reso possibile la formazione di una collezione che oggi è tra le più ricche e significative d’Italia. La donazione Bonfichi non solo prosegue questa missione culturale, ma arricchisce anche il percorso del museo nel panorama pittorico del XVIII secolo, rendendo ancora più completa la presenza di autori bergamaschi.