A Bergamo, la polizia locale sarà presto dotata di sei nuovi metal detector portatili, acquistati per un importo di 1.590 euro più Iva. L’iniziativa, annunciata dal Comune, mira a contrastare un fenomeno in crescita: la circolazione di coltelli e armi da taglio, soprattutto tra i giovani.
Un investimento per la sicurezza urbana
I nuovi dispositivi saranno utilizzati per la ricerca di armi e oggetti atti ad offendere durante i controlli di sicurezza. La misura risponde all’esigenza di tutelare gli agenti di polizia locale, soprattutto in caso di accompagnamento di soggetti presso gli uffici del comando.
La decisione di acquistare i metal detector è emersa da una determinazione dirigenziale e rappresenta il primo passo di una strategia più ampia di sicurezza urbana, avviata dopo il tragico omicidio di Mamadi Tunkara, avvenuto in centro città.
Una risposta a un fenomeno in crescita
La sindaca Elena Carnevali, insieme al vicesindaco Sergio Gandi e all’assessore alla Sicurezza Giacomo Angeloni, ha espresso forte preoccupazione per quella che definiscono una situazione allarmante:
“L’aumento della circolazione di coltelli tra i giovani è un segnale che non possiamo ignorare. Dobbiamo fare tutto il possibile per prevenire episodi violenti”, ha dichiarato Carnevali.
Strategie in fase di definizione: bastone distanziatore e taser
Oltre ai metal detector, l’amministrazione comunale sta valutando ulteriori strumenti operativi per la polizia locale. Tra questi:
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Bastone distanziatore per l’autodifesa: considerato una priorità dall’assessore Giacomo Angeloni, ma attualmente bloccato da un’impasse tra ministero e Regione, che hanno posizioni divergenti sull’utilizzo dello strumento.
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Taser: nonostante le pressioni della Lega, il Comune ha deciso di non procedere all’acquisto, a seguito di una lettera firmata da tutte le sigle sindacali della Polizia locale, che invita i Comuni ad attendere ulteriori valutazioni. “È una scelta politica”, ha precisato Angeloni.
Un contesto di crescente tensione
La questione della sicurezza urbana è da tempo al centro del dibattito politico a Bergamo. L’acquisto dei metal detector arriva dopo numerosi episodi di violenza in città, tra cui il drammatico caso di Mamadi Tunkara, vittima di un accoltellamento in centro.
L’assessore Angeloni ha ribadito che il Comune è impegnato a rafforzare le misure di controllo e prevenzione, ma ha anche sottolineato che la sicurezza non può essere demandata solo alla polizia locale, ma deve passare anche attraverso interventi educativi e sociali.