Dopo quasi quattro decenni di attesa, Bergamo torna al centro della scena mondiale dell’enduro. Dal 24 al 29 agosto, la provincia orobica ospiterà la 99ª edizione della Sei Giorni, la più importante competizione internazionale della disciplina, conosciuta anche come “olimpiade della moto”.
L’ultima volta che la manifestazione si svolse nel territorio bergamasco risale al 1986 a San Pellegrino Terme, edizione preceduta da quella storica del 1968. Un ritorno fortemente voluto dal Moto Club Bergamo, come conferma il suo presidente Giuliano Piccinini: “Lo dovevamo agli appassionati, 39 anni sono troppi”.
Un’edizione da record
Il successo dell’iniziativa è già visibile nei numeri. Le iscrizioni hanno sfiorato quota 700, ben oltre i 600 posti previsti dai tracciati. “Tutti vogliono esserci, siamo già oltre la soglia che avevamo fissato – spiega Piccinini – e presto saremo costretti a chiudere le iscrizioni”.
La scelta di Bergamo come sede è arrivata in extremis, dopo la rinuncia dell’Australia a causa di condizioni climatiche sfavorevoli. “Abbiamo avuto meno di un anno per organizzarla, solitamente ce ne vogliono almeno due”, ricorda il presidente, sottolineando il lavoro straordinario compiuto dal club.
La Fiera come cuore logistico
Il polo fieristico di via Lunga sarà il punto nevralgico della manifestazione, fungendo da paddock per i piloti e quartier generale per gli addetti ai lavori. “La logistica offerta dalla Fiera è stata fondamentale: è vicina all’aeroporto, al centro città e perfettamente collegata alle valli”, afferma Piccinini.
I tracciati delle prove speciali coinvolgeranno tutta la provincia bergamasca, attraversando Val Seriana, Val Brembana, Val Cavallina, e ancora Valle Imagna e Val Calepio. Le località sono state scelte con cura per limitare l’impatto sulla quotidianità dei residenti e allo stesso tempo valorizzare il territorio. “I sindaci sono entusiasti: sanno che l’evento può dare un grande impulso alle loro comunità”, aggiunge Piccinini.
Una macchina organizzativa collaudata
A sostenere il Moto Club Bergamo nell’organizzazione sono stati chiamati gli Alpini, la Protezione Civile e l’Associazione Nazionale Carabinieri, oltre ai soci volontari del club stesso, definito “una macchina ormai rodata”.
L’attesa per l’evento è altissima. “Arriveranno gruppi da tutta Italia, ma anche da molti Paesi europei, dal Giappone e dall’Australia – conclude Piccinini –. Ci aspettiamo una risposta di pubblico straordinaria”.