Da dopodomani a settembre, Bergamo diventa epicentro di un dialogo internazionale sul significato contemporaneo della pace. Grazie al Public Program della mostra “de bello. notes on war and peace”, promosso da gres art 671 e Fondazione Pesenti ETS, la città ospita un ciclo di incontri gratuiti con protagonisti di rilievo mondiale. Quattro Premi Nobel per la Pace e una figura centrale del pensiero panafricano si alterneranno sul palco per discutere di guerra, riconciliazione, diritti umani e futuro condiviso..
Primo incontro il 23 maggio: Tawakkul Karman e Samia Nkrumah
Il calendario di appuntamenti si apre venerdì 23 maggio alle ore 18 presso gres art 671 (via San Bernardino 141, Bergamo) con due ospiti straordinarie.
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Tawakkul Karman, giornalista yemenita, prima donna araba ad aver ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 2011, nota per il suo attivismo pacifico durante la rivoluzione yemenita.
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Samia Nkrumah, presidente del Centro panafricano Kwame Nkrumah, figlia del primo presidente del Ghana, impegnata nel promuovere democrazia, diritti civili e unità africana.
Un dialogo tra due donne che incarnano la lotta per la libertà e la dignità dei popoli, protagoniste di processi di trasformazione non violenta.
Nadia Murad, attivista per i diritti umani, il 22 giugno
Il secondo appuntamento, sabato 22 giugno, sarà con Nadia Murad, Premio Nobel per la Pace 2018, attivista yazida che ha denunciato gli orrori della prigionia sotto l’ISIS e si batte oggi contro la tratta di esseri umani e la violenza sessuale nei conflitti. La sua testimonianza sarà un momento intenso e profondo sulla forza della resilienza femminile e sulla necessità di proteggere le minoranze nel mondo.
14 settembre: Jody Williams e Kailash Satyarthi, messaggio su infanzia e cooperazione
Il terzo e ultimo incontro si terrà domenica 14 settembre e vedrà protagoniste altre due emblematiche figure contemporanee nel segno della fraternità universale.
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Jody Williams, attivista statunitense che ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1997 per la campagna internazionale contro le mine antiuomo.
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Kailash Satyarthi, attivista indiano e Premio Nobel per la Pace nel 2014, noto per il suo impegno per l’abolizione del lavoro minorile.
Un confronto tra due visioni complementari dell’impegno per la tutela dei diritti fondamentali e dell’infanzia come chiave per costruire un futuro pacifico.
Una mostra collettiva come cornice e ispirazione: “de bello. notes on war and peace”
Il Public Program si inserisce all’interno della mostra “de bello. notes on war and peace”, a cura di gres art 671 e 2050+, da un’idea di Salvatore Garzillo e Gabriele Micalizzi, visitabile fino al 12 ottobre.
Si tratta della prima collettiva realizzata da gres art 671: una riflessione visiva e storica su guerra, umanità e sopravvivenza. In mostra, opere di oltre 30 artisti, tra cui Marina Abramović, Joseph Beuys, Alberto Burri, Claire Fontaine, Anselm Kiefer, Andrea Gastaldi, Gabriele Basilico, Maja Bajević, Lawrence Abu Hamdan, Monira Al Qadiri, Masbedo, Total Refusal, Cristina Lucas, solo per citarne alcuni.
Attraverso dipinti, fotografie, sculture, installazioni, opere tessili e persino videogiochi, gli artisti trasformano il dolore in creazione e restituiscono al pubblico una memoria emotiva e attuale dei conflitti.
La cultura come strumento di diplomazia e coesione sociale
In un’epoca segnata da crisi globali, guerre e tensioni politiche, la cultura e l’arte possono diventare strumenti potenti di costruzione della pace. Il Public Program di gres art 671 non è solo un calendario di eventi, ma una piattaforma di dialogo che interroga il nostro presente, coinvolge il pubblico e riattiva il pensiero critico. L’obiettivo è costruire ponti attraverso la memoria, la creatività e la parola. Gli incontri sono gratuiti, aperti a tutti, con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti su https://ticket.gresart671.org/acquisto/evento.aspx?ID=7255.
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