Ponte di Calusco, Rfi apre all’ipotesi “1bis” a nord del San Michele

Durante il dibattito pubblico, si valuta una nuova collocazione per il viadotto misto: meno impatto su abitazioni e attività nella zona Ponte

Rete ferroviaria italiana apre alla possibilità di realizzare il nuovo ponte misto stradale-ferroviario tra Calusco d’Adda e Paderno a nord dell’attuale San Michele. È questa la novità emersa ieri nel secondo incontro del dibattito pubblico dedicato all’infrastruttura, parte dell’iter che porterà alla realizzazione del nuovo collegamento tra le due sponde dell’Adda.

Finora l’ipotesi principale – denominata “ipotesi 1” – prevedeva la costruzione del nuovo ponte misto poco a sud dell’attuale struttura ottocentesca. Tuttavia, l’amministrazione comunale di Calusco ha espresso forti preoccupazioni per l’impatto urbanistico della soluzione, che coinvolgerebbe direttamente una decina di abitazioni, un albergo e un bar nella zona Ponte, rischiando demolizioni e disagi pesanti per i residenti.

Da qui la proposta della variante “1bis”, presentata dall’assessore caluschese Massimo Cocchi: una collocazione a nord del San Michele, che secondo il Comune consentirebbe di ridurre le interferenze con l’abitato e sfruttare meglio la viabilità esistente e il tracciato ferroviario attuale. «Ribadiamo il nostro sostegno alla costruzione del ponte tra Calusco e Paderno – ha dichiarato Cocchi – ma chiediamo di valutare con attenzione l’ipotesi nord, che potrebbe ridurre sensibilmente l’impatto ambientale e sociale dell’opera».

A supportare questa soluzione era già stato, durante il primo incontro, anche il sindaco di Paderno d’Adda, Gianpaolo Torchio, che però non aveva allora ottenuto riscontri da Rfi. Ieri, invece, la dirigente Rosa Pannetta, responsabile del procedimento, ha dichiarato l’apertura dell’ente all’ipotesi “1bis”: «Potremmo prenderla in considerazione, anche se va analizzata la questione dei vincoli legati alla presenza del cimitero di Paderno, che potrebbe creare alcune criticità tecniche».

Pannetta ha inoltre invitato i residenti della zona a non farsi prendere dal panico: «Siamo solo nella fase di documento di fattibilità, non esiste ancora un progetto definitivo. Ogni soluzione verrà analizzata a fondo prima di essere approvata», ha chiarito. L’assessore Cocchi ha sottolineato come i documenti presentati finora siano solo ipotesi progettuali, da verificare con studi sul campo, sopralluoghi e valutazioni di impatto dettagliate.

Il confronto con il territorio continua, e la fase autorizzativa potrà ancora portare modifiche ai tracciati e alle soluzioni proposte. Rfi ha confermato che l’obiettivo è ridurre al minimo le interferenze con il tessuto urbano, pur garantendo una nuova infrastruttura efficiente, sicura e compatibile con le esigenze di mobilità.

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