Un gesto vandalico più che un vero furto, quello che ha colpito nella notte tra giovedì 29 e venerdì 30 maggio il Baretto di Bergamo, storico punto di ritrovo dei tifosi atalantini, situato proprio di fronte al Gewiss Stadium. L’obiettivo dei malviventi: un salvadanaio delle mance, con dentro pochi spiccioli. Ma il danno alle vetrate è stato decisamente più consistente.
L’allarme è scattato intorno alle 2 di notte, quando la titolare del locale, Sara Mazzoleni, è stata svegliata da una telefonata dell’antifurto collegato al suo cellulare. Al suo arrivo, l’amara sorpresa: due vetri rotti, uno nella parte bassa della porta d’ingresso e un altro forato nella finestra della veranda, attraverso il quale i responsabili sono riusciti a entrare.
Sul posto è intervenuta la Polizia, che ha immediatamente avviato le indagini e sta analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti in zona, numerose grazie alla vicinanza con lo stadio. Le forze dell’ordine sono al lavoro per cercare di risalire all’identità dei responsabili.
La titolare ha raccontato anche un particolare curioso: i ladri hanno tentato di sottrarre un secondo barattolo, probabilmente convinti contenesse denaro, ma una volta accertato che era vuoto, lo hanno abbandonato sui tavolini all’esterno del locale.
“La cosa che mi fa più arrabbiare è il danno ai vetri. Le mance non sono certo una grande fonte di ricchezza”, ha dichiarato con amarezza e un filo d’ironia Sara Mazzoleni. Tuttavia, il senso di insicurezza lasciato da questo episodio è più profondo. “Non ho paura, ma si lavora con una sensazione diversa. La gente è più fragile, si percepisce”, ha aggiunto la proprietaria, commentando con lucidità il clima sociale attuale.
Il furto, seppur di entità economica minima, riaccende il dibattito sulla sicurezza urbana, soprattutto in zone centrali e sensibili come quella dello stadio, dove la presenza di attività commerciali è strettamente legata alla vivacità cittadina e al tifo sportivo.